Il 27 settembre 2002 usciva nelle sale cinematografiche "Minority Report", rapporto di minoranza, un thriller diretto da Steven Spielberg, con Tom Cruise e Colin Farrell liberamente tratto dall'omonimo racconto di fantascienza di Philip K. Dick. Dick, fra l'altro, è più conosciuto per "Il cacciatore di androidi" che diede lo spunto al film Blade Runner del 1982. Minority Report è ambientato nel 2054. Grazie a un sistema chiamato Precrimine la città di Washington ha cancellato gli omicidi da ormai sei anni.

Il sistema si basa sulle premonizioni di tre individui dotati di poteri extrasensoriali di precognizione amplificati, detti Precog. Con questo strumento la polizia riesce a impedire gli omicidi prima che essi avvengano e ad arrestare i potenziali colpevoli. Pertanto il fatto non viene punito perché la prevenzione lo ha evitato, ma viene punita invece l’intenzione di compierlo. La precognizione dei Precog fa pensare ad una capacità che essi hanno di leggere il pensiero delle persone e di selezionare quelle nelle quali le loro idee possono portare al compimento di fatti delittuosi. In questi anni assistiamo ad una vera e propria rivoluzione scientifica nello studio del cervello umano e dei pensieri. Questo avviene perché i progressi delle neuroscienze con la Neuroimaging hanno aperto un nuovo campo di ricerca. Questo tipo di immagini consentono di vedere le attività del cervello con opportuni strumenti come la risonanza magnetica ed altri strumenti più sofisticati. Infatti si è potuto vedere dal vivo che alcune aree del cervello si irrorano più delle altre e in particolare si è visto che c’è un’area che si irrora di più quando si parla ed un’altra quando si ascolta. Nel maggio 23 la rivista Nature Neuroscience ha pubblicato un lavoro che può riassumersi come: un'interfaccia cervello-computer può fare una ricostruzione semantica del linguaggio continuo ottenuto da registrazioni cerebrali non invasive. La ricostruzione semantica vuol dire che ci sono aree del cervello nelle quali vengono registrate parole o campi semantici come la gioia (piacere, gioire), o legate ad una sfumatura di colori, o ancora ad una stagione (estate, inverno) e così via. Questa interfaccia attraverso registrazioni cerebrali è in grado di generare sequenze di parole intelligibili che recuperano il significato del parlato.

L’apertura del mistero della mente è straordinaria. Si può immaginare di poter capire le intenzioni o i punti di vista di ciascuno di noi. Sapere quali pensieri o azioni le persone stiano per compiere. Si pensa di poter comprendere come le persone si orientano politicamente e se con queste tecniche si possa influenzare il targeting politico o il marketing commerciale. Si tratta di trasformare i dati in informazioni da poter leggere e interpretare. Queste informazioni potrebbero trasformare il cervello in una interfaccia del computer. Si tratterebbe di collegare ad esempio gli smartphone alle attività cerebrali in modo tale che in maniera autonoma i pensieri governerebbero tastiere e touch screen. È evidente che queste scoperte potranno incidere profondamente sulla libertà cognitiva di ciascuno di noi. Ma proviamo a vedere e apprezzare altri aspetti. L’impatto positivo per chi ha perso l’uso della parola che potrà esprimere i suoi pensieri attraverso una interfaccia colmando il suo isolamento. Ma per altri versi queste tecnologie in un futuro prossimo attraverso le neuroimmagini potranno entrare nelle zone protette del nostro cervello per arrivare a capire i pensieri, le intenzioni e i nostri punti di vista. La conoscenza e l’innovazione continuano ad essere il sale della nostra esistenza. 

Antonio Barracca

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