Per il Governo della Germania "è molto chiaro": l'opera Vaso di fiori del pittore Jan van Huysum "appartiene agli Uffizi" di Firenze e nell'ambito delle sue competenze "il governo federale sostiene il raggiungimento di questo obiettivo".

Questa la risposta del ministro per gli Affari esteri Michael Roth a un'interrogazione del membro del Bundestag Fabio De Masi (Linke) sulla restituzione agli Uffizi dell'opera trafugata da truppe tedesche in ritirata nel 1944 e poi finita nel possesso di un ex caporale.

"Il ministero degli Esteri - è stato anche risposto - ha più volte consigliato di restituire volontariamente l'opera agli Uffizi - ma - la verifica dell'ammissibilità di un sequestro su richiesta di un ente di giustizia di un altro stato membro in un procedimento penale condotto sul posto è di competenza degli enti giudiziari dei Lander. Il governo federale non può dare alcun parere né può influenzare la decisione".

Il primo gennaio, il direttore tedesco degli Uffizi, Eike Schmidt, aveva lanciato un appello alla Germania: "Ci auguriamo che nel corso del 2019 possa esser finalmente reso alle Gallerie degli Uffizi il "Vaso di Fiori" di Jan van Huysum, rubato da soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e, attualmente, nella disponibilità di una famiglia tedesca che dopo tutto questo tempo non l'ha ancora reso al museo nonostante le numerose richieste da parte dello Stato italiano".

Aveva poi indicato una copia del dipinto appesa nella Galleria con su scritto "Rubato". Nel frattempo il settimanale Der Spiegel ha trovato un'importante traccia. È una lettera che prova il furto del dipinto da parte di un soldato tedesco, il caporale della logistica Herbert Stock.

Alcuni capolavori erano stato evacuati dagli Uffizi in ville della campagna fiorentina e poi rubati dalle truppe naziste in ritirata verso il Brennero. Il 17 luglio 1944 Stock scriveva alla moglie Magdalena avvisandola che con la posta militare le avrebbe inviato la tela: "Ho un bel dipinto, fiori su tela. Lo spedisco. Starebbe bene in una cornice dorata". E così la natura morta arrivò nella del soldato, Halle an der Saale, in Sassonia, vicina a Lipsia, rimasta nella Germania Est.
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