Negli anni Trenta furono diverse le famiglie di Settimo San Pietro che si trasferirono nell'isola di Rodi: gli Schirru, i Pisu, i Pilleri. La famiglia Pisu dopo l'armistizio finì in un campo di concentramento: Mario, Giuseppina, Giuseppe, Fannuccia, Efisio, Italo, Piero, Maria Bonaria, Paola, Chiarina.

Da tempo, Felicina Pontis, figlia di di Maria Bonaria Pisu, si è innamorata di questa storia, ci ha studiato, ha raccolto testimonianze, ha sentito mille volte la mamma, ha scritto queste belle storie. E ora ha deciso di portare a Settimo una mostra documentaria della Anna Frank House di Amsterdam, realizzata col contributo dell'Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia.

Potrà essere visitata dal 7 al 14 marzo, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, nell'aula consiliare del Comune. L'inaugurazione è prevista per giovedì.

Dopo i saluti del sindaco Gian Luigi Puddu e dell'assessore alla cultura Elisabetta Milia, interverranno la stessa Felicina Pontis, referente regionale della mostra di Anne Frank "Una Storia Attuale", lo storico Carlo Pillai, l'attore Sergio Soi, la cantante ed etnomusicologa studiosa di musica ebraica (in video da Tel Aviv) Miriam Meghnagi, la studiosa della Shoah da Riva del Garda Maria Luisa Crosina e il ricercatore (da Tunisi) Marino Oppizzi.

"Un appuntamento per non dimenticare - dice Felicina Pontis - La mia famiglia ha trascorso un anno in un campo di concentramento. Era stata letteralmente smembrata per età e per sesso e privata della libertà. Tornò a Settimo senza nulla, con una nave utilizzata per il trasporto di animali. I settimesi di Rodi sono quasi tutti morti in paese. Ricordo mia mamma: dopo l'Armistizio del '43 iniziò una tragedia sempre più difficile da richiamare alla mente, anche per chi ha solamente sentito raccontare quelle crudeltà. Mia madre e la sua famiglia si sono trasferite a Rodi, allora italiana, nel 1938. Una giovinezza trascorsa a stretto contatto con la cultura greca. Poi il dramma della guerra e il campo di concentramento, con i prigionieri prima guardati a vista dai tedeschi. Poi, dagli inglesi. Gli inglesi? Peggio addirittura dei tedeschi".

Felicina Pontis, la figlia di una sarda a Rodi che organizza la mostra di Settimo su Anna Frank (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Felicina Pontis, la figlia di una sarda a Rodi che organizza la mostra di Settimo su Anna Frank (foto L'Unione Sarda - Serreli)
Felicina Pontis, la figlia di una sarda a Rodi che organizza la mostra di Settimo su Anna Frank (foto L'Unione Sarda - Serreli)

Tante storie, di una Italia e di una Sardegna dove anche allora, negli anni Trenta, il lavoro mancava. Le famiglie di Settimo che si trasferirono a Rodi si erano occupate soprattutto di agricoltura e in particolare (con grande successo) di viticoltura. Lo scoppio della seconda guerra mondiale cancellò ogni speranza. E Rodi divenne un inferno.

Una delle ultime donne settimesi di Rodi (allora era una ragazzina) è morta alcuni giorni fa in paese. Si chiamava Maria Deiana, faceva l'insegnante, era pensionata da tempo. Nell'isola sull'Egeo era arrivata, negli anni Trenta, col padre Daniele Deiana e la sorella Raffaela. Dopo l'otto settembre del 1943, con l'occupazione dell'isola da parte dei tedeschi, la situazione degli italiani e quindi dei sardi cambiò radicalmente.

Tornata a Settimo nel dopoguerra, Maria Deiana ha vissuto nella sua casa di fronte alla chiesa parrocchiale. Una figura quasi mitica, una bella storia, la sua. Durante la cerimonia funebre, il parroco don Giuseppe Orrù ha lodato le sue virtù. Alcuni suoi alunni le hanno portato anche i fiori.

Storie d'altri tempi, bellissime storie di un passato lontano ma che qui a Settimo nessuno vuole dimenticare.

La professoressa Felicina Pontis, insegnante in un Istituto tecnico di Cagliari, si è innamorato di queste storie, ascoltando i racconti di mamma Maria Bonaria Pisu, una delle donne di Settimo che ha vissuto l'esperienza di Rodi: "Restavo affascinata. Raccontare, ascoltare per non dimenticare. Da qui anche la mostra di Settimo. Invito tutti a visitarla".
© Riproduzione riservata