Fino a un paio di anni fa chi abitava a Scampia, nell'Area Nord di Napoli, doveva percorrere una decina di chilometri e otto fermate di metropolitana prima di poter comprare un libro. Poi è nata la prima libreria del quartiere, "La Scugnizzeria", cioè la casa degli scugnizzi, i ragazzi di strada di Napoli.

All'ingresso della libreria un cartello annuncia: "Piazza dove si spacciano libri", per far capire a tutti che i volumi hanno preso il posto della droga. In breve tempo "La Scugnizzeria" è diventata un punto riferimento per le persone del quartiere, giovani, giovanissimi, ma anche adulti e il titolare della libreria, Rosario Esposito La Rossa, ha voluto coinvolgere gli scugnizzi di Scampia in una nuova impresa: scrivere un libro.

È venuto così alla luce "Eterni secondi" (Edizioni EL- Einaudi Ragazzi, 2019, pp. 192, illustrazioni di Lorenzo Conti), venti storie di sport dimenticate, venti storie di uomini e donne che non sempre hanno vinto ma hanno saputo lasciare un segno con le loro imprese, con il loro altruismo, il loro sapere dire "no" quando era molto più facile dire di "sì".

Ritroviamo, quindi, il coraggio di un'atleta come il tedesco Luz Long che si oppose a Hitler, la storia di Peter Norman che tagliò il traguardo per gli aborigeni, la scelta di Billie Jean King che con una racchetta denunciò il maschilismo nello sport oppure il mito di Dorando Petri che, alle Olimpiadi del 1908, perse per un soffio la medaglia d'oro nella maratona però entrò nella storia.

Particolare dalla copertina del libro
Particolare dalla copertina del libro
Particolare dalla copertina del libro

Vicende fatte apposta per dire ai giovani che vincere non è tutto e che una sconfitta può darci e magari insegnarci molto di più di un trionfo. Perdere, insomma, può essere un'avventura straordinaria, un po' come è fuori dal comune trovarsi tra le mani un libro che è il frutto della passione non solo di Rosario Esposito La Rossa, ma di tutti i ragazzi che frequentano la sua libreria.

È d'obbligo quindi chiedere all'autore come è nato Eterni secondi.

"Poco tempo dopo l'apertura della libreria - spiega Rosario Esposito La Rossa - ci è arrivato uno scatolone con l’intestazione Edizioni EL – Einaudi Ragazzi. All'interno c’erano dei libri in regalo e questo ha acceso l'entusiasmo dei ragazzi. Dato che la casa editrice si era interessata a noi, ci è venuta l'idea di proporre un libro che raccoglieva le storie vere della Scugnizzeria. Alla fine, non se n'è fatto nulla e i ragazzi sono caduti nello sconforto. A loro, che hanno famiglie disastrate, padri in galera, il rifiuto del loro libro sembrava l'ennesima sconfitta".

Ma non vi siete arresi…

"Ho deciso di raccogliere storie di perdenti che però sono diventati dei fuoriclasse nella vita. Per giorni abbiamo parlato con i ragazzi di questi campioni e campionesse poi alla fine ho raccolto tutto in un manoscritto che ho inviato di nascosto sempre alla Einaudi Ragazzi, che questa volta ha dato parere positivo. Insomma, anche questo libro è figlio di una sconfitta".

Un'altra immagine dell'autore (foto Roberto Roveda)
Un'altra immagine dell'autore (foto Roberto Roveda)
Un'altra immagine dell'autore (foto Roberto Roveda)

Nel libro lo sport è il pretesto per parlare di temi cruciali come il razzismo, la discriminazione, i diritti. Tra le 20 storie che ha raccolto ce n'è una che l'ha colpita in particolare?

"Si, la storia di Luz Long, l'atleta tedesco che nelle Olimpiadi di Berlino del 1936 ebbe il coraggio di abbracciare il nero Jesse Owens di fronte a Hitler. Nella gara di salto in lungo Owens e Long erano avversari diretti, ma il tedesco arrivò a indicare al collega americano il punto migliore dove saltare per dimostrare che l’amicizia valeva più di una vittoria. Owens vinse la medaglia d'oro, Long l'argento e nella Seconda guerra mondiale fu mandato a morire in prima linea in Sicilia. Continuò però a scrivere lettere a Owens dicendogli che neppure la guerra avrebbe distrutto la loro amicizia".

Che ruolo possono svolgere i libri in un quartiere difficile come Scampia?

"Più che i libri sono le storie che contengono a poter fare molto per i giovani. L'importante è che ci siano luoghi dove si possa leggere anche in maniera comunitaria, luoghi dove i ragazzi possono stare assieme, passare del tempo, formarsi. Una libreria come la nostra svolge questo compito in un quartiere come Scampia e credo che questo faccia, nel suo piccolo, la differenza".
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