Giornata mondiale dell’Infanzia, Iacomini (Unicef): “Non c'è nulla da festeggiare”
La Carta del 1989 “stracciata dalla nostra impotenza e indifferenza di fronte a bimbi che muoiono di freddo ai confini dell’Europa”
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Oggi, 20 novembre, si celebra la giornata mondiale dell'infanzia. Una ricorrenza che suscita più di una riflessione e molte criticità. “Non c'è nulla da festeggiare – scrive in una nota Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia –, anzi deve essere una giornata di silenzio, senza ipocriti indignazioni o retoriche sul futuro delle bambine e dei bambini, non ne possiamo più".
"La Carta del 1989, il Trattato più ratificato al mondo su infanzia e adolescenza - prosegue -, è oggi il più violato, stracciato dalla nostra indifferenza e inazione di fronte a bambini che muoiono di freddo ai confini dell'Europa e ogni anno continuano a perdere la vita in mare. E che dire dei bambini in Afghanistan che sopportano il peso di una crisi umanitaria senza precedenti? 14 milioni di loro non hanno cibo da mangiare, lo diciamo da mesi, è inammissibile".
"Oggi – conclude – ho deciso di non celebrare pubblicamente questa giornata, di spegnere simbolicamente i miei social per esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alle bambine e ai bambini del pianeta, vittime dell'impotenza di noi adulti".
(Unioneonline/s.s.)