La notizia, in piena emergenza coronavirus, può suscitare alzate di spalle e sbuffi infastiditi. E invece, il fatto che la Fender (tra la più importanti aziende produttrici di strumenti musicali al mondo) abbia annunciato l'addio all'utilizzo di frassino di palude per le sue leggendarie chitarre elettriche è significativa. Non solo per gli appassionati delle sei corde ma per chiunque abbia a cuore l'ambiente: la rinuncia, infatti, è dovuta ai rischi di estinzione del frassino di palude, attaccato non solo da un parassita vorace (il Minatore smeraldino del frassino) ma dai cambiamenti climatici che stanno provocando sempre più frequenti inondazioni nella zona del Delta del Mississippi, da dove arriva gran parte delle riserve di frassino impiegate dalla Fender.

La notizia l'ha scovata un sito specializzato in informazioni relative agli strumenti musicali, GearNews.com: un rivenditore australiano della Fender (Guitar Station) ha pubblicato l'informazione, un forum di appassionati delle sei corde ha sviluppato attorno alla questione un'animata discussione, i giornalisti di GearNews hanno contattato l'azienda madre e hanno avuto la conferma. Stop agli strumenti con corpi realizzati in swamp ash, frassino di palude.

Cos'è il frassino di palude? È un tipo di frassino americano (fraxinux prufunda) che cresce nelle zone paludose della parte orientale del Nord America. Il suo legno, duro, chiaro e ricco di venature, è importante per le chitarre elettriche perché, dopo la scelta iniziale del pino, fu impiegato per i corpi dei primi, leggendari esemplari di Telecaster e Stratocaster: strumenti apprezzati per le loro qualità sonore e ancora oggi ricercatissimi (e quotati) nel mercato del vintage. Qualità che, secondo una scuola di pensiero, sono dovute proprio all'accoppiata tra il frassino dei corpi e l'acero dei manici: al frassino sarebbe dovuta l'articolazione e la presenza, il bilanciamento fra brillantezza e calore del suono di quegli strumenti. Il frassino di palude, in particolare, è apprezzato perché particolarmente leggero.

Nella produzione Fender, a partire dalla seconda metà del 1956, il frassino fu soppiantato dall'ontano rosso, all'epoca più economico e più facile da reperire e da lavorare, con la caratteristica di enfatizzare le frequenze medio-alte. La rivincita del frassino è avvenuta negli ultimi due decenni con il diffondersi dei cosiddetti modelli "reissue", chitarre nate con l'obiettivo di replicare (a partire dai legni) le caratteristiche e le sonorità dei fortunati strumenti dei primi anni Cinquanta. Fra questi, la Custom Shop '51 Reissue Nocaster Relic, la American Original 60's Telecaster Thinline, l'American Ultra Stratocaster e uno dei modelli più longevi dell'intero catalogo dell'azienda californiana, l'American Vintage '52 Telecaster. Modelli assai apprezzati che in futuro non saranno più disponibili.

Il Minatore smeraldino del frassino (Agrilus planipennis), originario dell'Asia orientale, è arrivato in America nel corso degli anni Novanta, viaggiando probabilmente nel legno degli imballaggi. Da lì è cominciata la strage: negli ultimi vent'anni, nel Nord America, ha causato la morte di alcune decine di milioni di frassini. Dal momento in cui un albero viene attaccato da questo vorace coleottero è spacciato: la morte sopraggiunge in due-tre anni. Qualcosa di simile a quanto abbiamo visto accadere alle palme aggredite dal micidiale punteruolo rosso.

Ed ecco la brutta notizia che, stavolta, non preoccupa solo gli amanti delle chitarre: il parassita dal colore verde-blu metallico, per questo chiamato "smeraldino", è già arrivato in Europa. Lo ha segnalato di recente uno studio scientifico condotto dagli specialisti dell'università di Keele, in Gran Bretagna, pubblicato sulle pagine del Journal of Ecology. Avvistato nella parte orientale del Vecchio Continente, il Minatore smeraldino del frassino si sposta verso Occidente a una velocità di 40 chilometri l'anno e potrebbe aver già raggiunto, a nord, la Svezia. Una corsa da frenare: gli scienziati europei stanno cercando di capire come.
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