Ritorna a Villanova Monteleone, Fra Beppe Giunti per presentare il libro "Il mondo rovesciato di Gesù" scritto a due mani con Andrea Tomasetto, edito da Edizioni Messaggero Padova.

L’appuntamento, in programma il 26 settembre alle 19 nel salone parrocchiale di Villanova Monteleone,  è organizzato dall’associazione culturale Interrios e dalla parrocchia San Leonardo con il patrocinio dell’amministrazione comunale e dell’Unione dei Comuni del Villanova e con la collaborazione della libreria Il Labirinto di Alghero.

Questo libro è il risultato di un dialogo tra due voci distinte, quella di FraBeppe Giunti, un francescano conventuale, che rappresenta la "voce evangelico-cristiana" e quella di Andrea Tomasetto, un giornalista e videomaker, che incarna la "melodia mondano-cronachistica".

Il contenuto del libro si basa su un "controcanto continuo" tra queste due prospettive. A ogni capitolo si alternano le riflessioni dei due autori, mettendo in luce la differenza radicale e la proposta alternativa di Gesù rispetto ai valori e alle logiche del mondo contemporaneo.

Il libro è nato dai "Sabati del Silenzio", ritiri mensili francescani che si svolgono a Susa (TO), durante i quali è emersa la profonda distanza tra l'insegnamento di Gesù e la visione del mondo attuale. L'opera è pensata per essere uno strumento per comprendere la logica di Dio e confrontarla con il "sistema tossico di valori" che, secondo la visione degli autori, il male ha infiltrato nell'umanità.

Per l’occasione Fra Beppe dialogherà con Paolo Bellotti, per anni educatore in diversi istituti carcerari. Fra Beppe Giunti svolge varie attività educative e di docenza, tra cui non mancano quelle formative in associazioni che operano nel carcere San Michele di Alessandria, frate minore conventuale, accompagnando i collaboratori di giustizia che hanno deciso di dare il loro contributo per la lotta al crimine organizzato.

Ha pubblicato numerosi libri fra i quali “Padre nostro che sei in galera”, “Donne che guardano in faccia. Il coraggio delle mogli dei detenuti” e “E-mail a una professoressa. Come la scuola può battere le mafie”.

© Riproduzione riservata