L’Area megalitica di Sanit-Martin de Corléans  incontra ancora una volta il Menhir Museum di Laconi. Due realtà lontane al livello territoriale ma vicine culturalmente grazie alla presenza dei menhir tutti da ammirare. Pochi giorni fa, ad Aosta, c’è stata la firma del protocollo d'intesa per le attività di collaborazione e correlazione scientifica tra l'Area megalitica di Aosta, diecimila metri quadri che racchiudono le testimonianze di una civiltà lontana tra arature rituali, totem di legno e pietra, stele antropomorfe, tombe e tanti menhir appunto e il Museo della statuaria preistorica di Laconi, undici sale in tutto distribuite tra il piano terra ed il secondo piano del Palazzo Aymerich dedicate ai menhir rinvenuti nel territorio, da Laconi ad Allai passando per Villa Sant’Antonio e Samugheo.

L’accordo, firmato dal sindaco di Laconi Salvatore Argiolas, sancisce una collaborazione iniziata da anni con l'obiettivo di realizzare progetti comuni di ricerca scientifica e valorizzazione delle sculture dall'epoca neolitica, a partire da un'esposizione dell'ente sardo che sarà portata ad Aosta. «Si tratta di un accordo istituzionale  - spiega Argiolas - Ci sono tante idee, tra cui anche quella di studiare un biglietto unico per visitare i due musei, una sorta di gemellaggio».

Per l’occasione ad Aosta era presente anche il coro polifonico di Laconi. Le antiche melodie sarde hanno fatto da colonna sonora all'importante collaborazione tra le due realtà. «Le opere di cui si parla non sono pietre, è la storia di noi stessi che viene raccontata con un certo fascino». Sono le parole pronunciate dagli storici durante la firma del protocollo. 

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