Fantastorie italiane
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Salvate il soldato Conte. Non quello del mondo pedatorio, che ha fatto vincere lo scudetto all’Inter. Salvate quello intrufolatosi nella politica, mestiere professione arte in cui le pedate, anche lì, si danno e si prendono. E lui ne sa qualcosa. Salvatelo dall’abbraccio mortale del cantastorie Grillo che, conoscendone l’ambizione smodata e l’ansia di rivincita, gli ha fatto balenare un futuro stellare da leader. Ignora, il Tragicomico, che un leader non si costruisce in laboratorio. È leader chi già lo è per carattere, attitudine, autorevolezza. Oggi, invece, è diffusa la mitomania da manicomio di quelli che si credono Napoleone: qualcuno si è creduto Primo ministro, un altro si crede ministro degli Esteri, un altro ministro della Salute. Conte, uscito da una stanza di potere attraverso una porta di servizio ora tenta di tornarvi passando per un pertugio. L’incarico di rifondare il Movimento dei grilli gli è stato affidato perché è l’unico della compagnia che sappia leggere e scrivere correntemente. Svolge la funzione dello scrivano al quale si rivolgevano un tempo gli analfabeti per la loro corrispondenza. Tornato in prima linea, bisogna salvarlo. Ora che non è più pericoloso per gli altri salvatelo da sé stesso. Mettetelo in naftalina. Dopo tutto è un paragrafo di fantastoria italiana.
Tacitus