Ormai archeologo e Indiana Jones sono sinonimi grazie al successo della serie sul grande schermo firmata da Spielberg e Lucas. «Tutti sogniamo di essere come Harrison Ford, ma la realtà in Italia è che l'archeologo è più come l'Arturo Frantini di Paolo Calabresi nella trilogia “Smetto quando voglio”: ha a che fare con scavi d'emergenza e scarsi riconoscimenti economici». Parola di Francesco Bellu, giornalista con predilezione per il cinema e archeologo che ha preso la specializzazione in Beni archeologici nella sede di Oristano dell'Università di Sassari.

Unendo le due passioni il quarantaduenne giornalista di Benetutti ha scritto il libro “L'archeologo sul grande schermo” (Edizioni NPE). Il sottotitolo è dall’era del muto a Indiana Jones, un viaggio alla scoperta della figura dell’archeologo al cinema.

E' un'opera dal taglio originale, che fornisce una carrellata ricca e dettagliata con riferimenti anche alla letteratura e alle vere ricerche archeologiche, grazie pure a splendide foto sul set e locandine d'epoca. Attraversa oltre un secolo di storia del cinema.

Il primo film con protagonista un archeologo è l'egittologo di un cortometraggio muto del 1908: “The Princess in the Vase”. Francesco Bellu precisa: «Il libro parte dalla tesi di cinque anni fa per la Specializzazione che aveva per titolo 'La X non e mai il punto in cui scavare. L’archeologia sul grande schermo, dal cinema muto a oggi' e ha avuto come relatore il professor Raimondo Zucca. Durante il lockdown ho pensato di ampliare il lavoro e la proposta è piaciuta alla casa editrice». E così il giornalista-archeologo si è tuffato nei preziosi e poderosi database online di giornali americani dei primi decenni del '900 e dell'American Film Institute, scovando foto, locandine e recensioni anche di film ormai perduti.

Nel corposo elenco di pellicole ci sono alcune opere irrinunciabili, come “La mummia” del 1932 con un magnetico Boris Karloff e “Il segreto degli Incas” del 1954 con Charlton Heston che nell'abbigliamento suggerisce molto al futuro Indiana Jones.

Figura quasi esclusivamente maschile, l'archeologo trova il corrispettivo femminile con Lara Croft ma il personaggio nato come videogame e interpretato sul grande schermo da Angelina Jolie è più una versione sexy con sguardo maschile. Decisamente meglio l'eroina di “Adele e l’enigma del faraone” (2010) nel film del regista Luc Besson.

© Riproduzione riservata