Aveva prelevato diversi campioni di Dna da alcuni reperti ossei umani presenti nella necropoli meridionale presso la Basilica di San Gavino, nella necropoli orientale in vicolo Brin e in via Libio, a Porto Torres.

Adesso David Kelvin, biologo molecolare canadese dell'Università di Toronto, insieme al suo staff di ricercatori, è impegnato nel progetto di studio per individuare i modi per analizzare la polmonite causata dal coronavirus.

Le persone contagiate da Covid-19 possono sviluppare infezioni che degenerano fino a provocare forme gravi di polmonite e in alcuni casi la morte.

Attualmente David Kelvin, e tutto lo staff di microbiologia e immunologia all'università di Halifax, sta effettuando un programma di ricerca rapida finanziato dal governo canadese per identificare le persone a maggior rischio di malattie gravi allo scopo tutelare la salute dell'intera umanità.

Lo scienziato di fama internazionale svolge il suo programma di ricerca a Shantou in Cina, in Sardegna, e in Canada presso la Dalhousie University.

A Porto Torres nel settembre del 2016, David Kelvin aveva indagato quattro siti funerari dell'antica città romana di Turris Libisonis insieme alla moglie Nikki Kelvin, anche lei biologa molecolare. In collaborazione con il personale della sede operativa di Porto Torres della Soprintendenza, diretto da Gabriella Gasperetti, avevano avviato gli studi per ricostruire le radici della nostra società attuale.

"I risultati ottenuti dai campioni prelevati dalla necropoli meridionale di San Gavino - aveva spiegato Kelvin - rivelano uno stretto legame tra Turris Libisonis e la città di Pompei".

La prova è contenuta nel Dna mitocondriale femminile prelevato dalle cellule trasmesse solo per via materna estratto dai vari frammenti ossei di neonati, individui di età inferiore a 1 anno e che forniscono dati relativi ai caratteri genetici degli abitanti della città romana, evidenziando le interazioni ed i collegamenti con la capitale dell'impero e le altre popolazioni del bacino del mediterraneo. La loro ricerca mirava ad evidenziare le patologie sviluppatesi in antico, per conoscere le abitudini alimentari della popolazione e stabilire eventuali rapporti di parentela tra gli individui.
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