Viviamo in un mondo dove Borsa, banche e finanza contano tantissimo eppure siamo quasi tutti digiuni in materia di economia. Eppure l'economia ci riguarda, ne siamo parte in causa, l'economia siamo noi a crearla, a renderla vitale, utile, capace di distribuire benessere e non disagio diffuso come pare accadere da un decennio a questa parte. Però, perché le cose migliorino, bisogna conoscere i meccanismi economici, soprattutto le distorsioni e le storture che accompagnano questi meccanismi.

A ricordarcelo è Mariana Mazzucato nel suo ultimo saggio "Il valore di tutto" (Laterza, 2018, p. 383, anche e-book). Esperta a livello internazionale di innovazione in ambito economico, Mariana Mazzucato inizia la sua analisi sull'attuale situazione di crisi da una semplice constatazione: nel moderno capitalismo l'estrazione del valore, ovvero la raccolta dei profitti - dai dividendi degli azionisti ai bonus dei banchieri – è ricompensato assai meglio della creazione effettiva di valore. Non per nulla tutti gli studi più recenti mostrano come, negli ultimi anni, gli stipendi di manager e grandi dirigenti sono schizzati alle stelle mentre chi lavora alla base della catena di produzione è rimasto al palo, anzi ha perso sicurezza economica. Questo avviene perché nella visione economica odierna manager, dirigenti, imprenditori sono considerati gli unici che producono ricchezza e quindi gli unici a dover essere premiati.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

Partendo da un presupposto come questo diventa quindi normale che chi guadagna già molto pretenda ancora di più mentre chi produce vede il proprio operato sminuito, deprezzato, svilito. Si instaura quindi un circolo vizioso che coinvolge non solo i singoli individui, ma l'intero sistema economico. Un circolo vizioso in base al quale una grande azienda può ritenere di non dover restituire nulla alla collettività in termini di tasse e contributi perché realizza profitti e ricchezza. Non si tiene allora più conto di come quei profitti siano anche il frutto della possibilità di sfruttare tecnologie e infrastrutture sviluppate dallo Stato con soldi pubblici e come determinati risultati siano anche il risultato del lavoro di molti, non solo dei rischi corsi da azionisti e finanziatori. Distorsioni di questo tipo alimentano un'economia che si dimentica della redistribuzione del profitto, della stabilità sociale, della sicurezza e del benessere diffuso.

Mariana Mazzucato nel suo libro non propone soluzioni semplici o peggio semplicistiche per uscire dal circolo vizioso che sta rendendo l'Occidente un posto meno bello in cui vivere. Ci propone delle domande a cui tutti assieme dobbiamo provare a rispondere: da dove viene la ricchezza? Chi crea il valore? Chi lo estrae? Chi lo sottrae? Solo rispondendo a queste domande possiamo sostituire l'attuale sistema capitalistico di tipo parassitario con un capitalismo più sostenibile, più interdipendente, pensato per tutti e non solo per pochi.
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