“Che storia!”: nasce un progetto per raccontare la cultura romanì e abbattere l’antiziganismo
Un viaggio tra memoria, scuola e identità promosso da Asce e sostenuto da UnarPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La storia, quando viene raccontata con onestà e ascolto, può diventare uno strumento importante per il cambiamento. Ed è proprio su questa convinzione che si fonda “Che storia! Conoscere il passato per costruire il futuro”, il nuovo progetto promosso dall’associazione Sarda Contro l’Emarginazione (Asce) insieme alle associazioni Ardesia, Isula di Kelebek e Madiba Sinnai, con il sostegno dell’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, nell’ambito della “II Settimana di azione per la promozione della cultura romanì e per il contrasto all’antiziganismo”.
L’iniziativa nasce con l’obiettivo di restituire dignità e voce a una delle minoranze più invisibili d’Europa: quella romanì. E lo fa lì dove la coscienza collettiva si costruisce: nelle scuole, nelle aule, tra i banchi, tra le parole di insegnanti e studenti.
«A partire dal 7 aprile – racconta Francesco Mereu, referente del progetto – ci saranno incontri in alcune scuole dell’area metropolitana di Cagliari, affiancati da webinar aperti al pubblico. Lavoreremo su vari piani: storico, linguistico, culturale. Perché comprendere è il primo passo per smettere di discriminare».
Cinque le attività formative previste, pensate per coinvolgere docenti e studenti con strumenti critici e consapevoli.
Un percorso che attraversa la storia delle persecuzioni, con particolare attenzione ai crimini nazifascisti, ma che si apre anche alla riflessione sul linguaggio, sulle forme sottili e persistenti dell’odio, sui pregiudizi che ogni giorno rendono invisibili e marginali le persone rom e sinti.
In questo cammino di conoscenza c’è spazio anche per un affondo sulla Sardegna: la presenza storica dei Rom nell’Isola, i principali gruppi oggi esistenti, la distribuzione territoriale, le condizioni abitative e, soprattutto, la necessità di superare definitivamente il concetto di “campo” come modello abitativo.
Il progetto prende il via lunedì 7 aprile con un webinar aperto rivolto agli studenti e, nel pomeriggio, con un incontro formativo al Mua – Museo Civico di Sinnai - dedicato alla comunità educante. Si replica poi martedì 8 aprile: la mattina un altro incontro in presenza con le scuole e, dalle 17, un webinar tematico pensato soprattutto per chi lavora ogni giorno nella scuola e nei servizi educativi.