Cento anni fa la morte di Ottone Bacaredda, il sindaco-mito di Cagliari, che ha proiettato la città nell’età nuova. Primo cittadino, pur con qualche interruzione, dal 1889 al 1921.  Uno dei simboli di quel periodo è il Municipio, realizzato in pietra forte (pietra calcarea chiara), il simbolo, non solo politico, della nuova stagione.

“Il trasferimento della sede del Palazzo di Città, dal Castello all’attuale via Roma, in prossimità del porto e della stazione ferroviaria, costituì – spiega Antonello Angioni, studioso della storia cagliaritana e consigliere comunale - non solo una risposta all’esigenza di avere un edificio più ampio e funzionale ma, anche e soprattutto, rappresenta una scelta ideologica”.

Il progetto del Palazzo comunale (foto Rais)
Il progetto del Palazzo comunale (foto Rais)
Il progetto del Palazzo comunale (foto Rais)

La nuova sede del Municipio. Dal palazzo nel quartiere di Castello all'edificio a pochi metri dal porto. Perché viene deciso di cambiare sede?

“È il passaggio di testimone dalla Cagliari d’ancien régime, arroccata nel Castello, sede della nobiltà e dell’aristocrazia feudale, alla Cagliari borghese, ben interpretata dal dinamismo dei quartieri della Marina e di Stampace basso, dove avevano sede le imprese e si svolgevano i traffici commerciali”.

Qual è il ruolo di Bacaredda?

“L’esigenza di dotarsi di una nuova sede, adeguata alle accresciute funzioni amministrative ed al ruolo economico assunto dalla città, si pose nell’ultimo ventennio dell’Ottocento. Nel 1880 venne nominata un’apposita commissione per l’individuazione dell’area: il lavoro dei commissari non fu privo di contrasti e si protraeva nel tempo. L’impulso determinante lo diede Ottone Bacaredda che, dal novembre 1889 sino al 26 dicembre 1921 (giorno della sua morte), quasi ininterrottamente, ricoprì l’incarico di sindaco di Cagliari. L’area infatti venne scelta dall’Amministrazione retta da Bacaredda che poi, con delibera consiliare del 14 dicembre 1896, bandì il concorso nazionale per il progetto”.

Alla cerimonia per la posa della prima pietra partecipano  i sovrani Umberto I e Margherita di Savoia, un momento molto solenne.

“Il nuovo Palazzo Civico (a mio avviso insieme al Bastione di Saint Remy) rappresenta uno dei simboli più interessanti di quella che potremmo definire “l’età di Bacaredda” o la bella époque cagliaritana. La costruzione del Municipio costituì un avvenimento di particolare rilevanza. Non è un caso che, il 14 aprile 1899, fu il sovrano Umberto I, giunto in città con la consorte, la regina Margherita di Savoia, a posare la prima pietra dell’edificio. È necessario riscoprire i molteplici momenti dell’età di Bacaredda e quel sindaco-mito a cui il Consiglio comunale pochi giorni fa ha deciso di intitolare il Municipio sulla via Roma”.

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