Carbonia vola in Albania per continuare a sviluppare progetti di valorizzazione dell'architettura razionalista sviluppatasi nel corso dei regimi totalitari. 

Uno stile che caratterizza anche il capoluogo del Sud Sardegna, nato durante il Ventennio fascista. 

Dopo Forlì, Lousada e Dimitrovgrad, la città albanese di Scutari è stata la quinta tappa del progetto “Faro”.

Per l’amministrazione sulcitana erano presenti il vicesindaco e assessore al Turismo e Attività produttive Michele Stivaletta e Nicola Merche, responsabile del progetto Faro, finanziato dall’Unione europea e che riunisce le città dove si è sviluppata appunto l'architettura razionalista dei regimi totalitari fascisti o comunisti.

“La visita al patrimonio urbanistico, culturale e turistico della città albanese – ha osservato il vicesindaco Stivaletta - è risultata funzionale ad approfondire aspetti e acquisire spunti utili per futuri progetti di riqualificazione, impiego di spazi e strumenti finalizzati allo sviluppo economico della nostra città, oltre che alla salvaguardia della memoria”.

Dopo la due giorni di lavori che si sono svolti a Scutari, la delegazione di Carbonia è stata a Tirana per incontrare il vicesindaco della capitale Andi Sederi e le delegate Arba Baxh e Anxhela Doku competenti per i settori urbanistica e sviluppo economico. 

Tenuto conto dell’esperienza di Tirana come capitale europea della Gioventù 2022, "è stato inoltre fruttuoso il confronto con Irena Topalli del Congresso nazionale dei Giovani", ha evidenziato Nicola Merche.

L'Albania è una realtà dinamica che per superare le  difficoltà economiche sta puntando a uno sviluppo di carattere turistico e alla valorizzazione del  patrimonio architettonico, storico e naturalistico. “Su questi presupposti – conclude Stivaletta - promuoveremo iniziative col centro di aggregazione giovanile e le amministrazioni di Tirana e Scutari”.

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