“L'impegno profuso nella funzione di pubblico amministratore, la straordinaria attività di instancabile promozione culturale della città e la salvaguardia dell'ambiente del suo territorio”: sono le motivazioni che hanno accompagnato a Porto Torres la consegna, dall'Amministrazione comunale di Porto Torres, della civica benemerenza alla memoria di Giancarlo Pinna.

L’iniziativa nel corso della cerimonia organizzata dall'associazione Coro Polifonico Turritano, della quale Pinna è stato presidente e cantore in più di mille concerti. La famiglia ha ricevuto per mano del presidente del Consiglio comunale, Franco Satta, e dell'assessore alla Cultura, Maria Bastiana Cocco, una targa commemorativa nella sala conferenze "Gonario di Torres", a pochi passi dalla Basilica di San Gavino, luogo di culto che per Giancarlo Pinna è sempre stato un punto di riferimento spirituale e culturale.

L'evento fortemente voluto dal Coro Polifonico Turritano si è svolto in occasione dei festeggiamenti per il "dies natalis" dei Santi Martiri Turritani.

Per tracciare il profilo di Giancarlo Pinna l'associazione si è avvalsa del contributo di due personalità che hanno condiviso il suo percorso umano, politico e culturale: l'ex sindaco di Porto Torres, Eugenio Cossu, e il Presidente del Centro Studi Basilica di San Gavino, l'epigrafista Giuseppe Piras.

"Durante la sua vita - ha ricordato Piras - Giancarlo è stato in grado di lanciare tanti semi che poi sono germogliati, creando associazioni e imprese locali come la cooperativa Turris Bisleonis che ha valorizzato la Basilica di San Gavino, nata proprio da una sua idea e che ancora oggi porta il nome che lui le assegnò”.

“Ci separavano anagraficamente solo quattro giorni. Con lui e con altri amici che oggi purtroppo non ci sono più - ha ricordato Eugenio Cossu - abbiamo condiviso gli anni più belli. Il nostro ‘parco giochi’ era la città antica di Turris Libisonis. Già da bambino avevo notato la curiosità, la voglia di scoprire e la sua passione per la cultura. Poi a ventuno anni ci siamo candidati al Consiglio comunale, io nel Pci, lui nella Dc. E gli interventi di Giancarlo in Consiglio erano di un livello straordinario. Era capace di parlare per ore di cultura, arte, musica per affermare le sue idee, con genialità e usando un'arte oratoria sopraffina. Noi giovani di allora eravamo in grado di dialogare con ministri, sottosegretari, assessori regionali. Fu in quegli anni che nacque il Centro culturale turritano: c'era un vero e proprio gusto di fare cultura. Il Coro Polifonico Turritano deve tanto al suo Maestro, don Antonio Sanna, ma anche all'intelligenza dei primi coristi come Giancarlo Pinna. Questa combinazione ha permesso alla formazione di essere riconosciuta a livello internazionale”.

In chiusura le sorelle di Giancarlo Pinna hanno letto una frase da lui scritta poco prima della scomparsa: "Quando morirò vorrei un'iscrizione sul luogo della mia sepoltura: qui sono i resti di Giancarlo che ha tentato con disperazione d'essere uomo. E solo uomo vorrei essere, che essere uomo, senza altri attributi, per me basta". Un pensiero per Giancarlo Pinna è stato rivolto anche dai protagonisti del concerto che si è svolto sabato sera nella Basilica di San Gavino, con il quale si sono aperti i festeggiamenti per il "dies natalis" dei Santi Martiri Turritani. 

(Unioneonline/v.l.)

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