Addio a don Vasco Paradisi, il "prete rosso", morto all'età di 85 anni. Ha lasciato un segno profondo nella società e nella chiesa cagliaritana.

Originario di San Benedetto del Tronto, era arrivato a Cagliari agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso per ricoprire l'incarico di vicario parrocchiale alla chiesa del Carmine, che guidò dal 1967 al 1970. Poi sino al 1988 fu parroco a Sant'Elia, un'esperienza fondamentale nel suo cammino religioso.

Don Vasco fu sempre dalla parte delle classi sociali più deboli in difesa, con parole e azioni forti e "rivoluzionarie", della loro causa. Fu molto attento, attraverso la sua "Scuola di fede e coscienza politica", alla formazione delle classi dirigenti nel solco dei valori del Vangelo. Era tornato a Cagliari nell'ottobre del 2010 per salutare amici e parrocchiani, una comunità di religiosi e laici che ha tenuto vivo il suo insegnamento. Quasi un anno fa, era febbraio, aveva incontrato papa Francesco durante la visita del Pontefice alla «Fraterna Domus» di Sacrofano, in provincia di Roma, che era diventata la casa di don Vasco.

«Il Papa mi ha salutato - ha raccontato don Vasco al settimanale diocesano "Il Portico" - conosce molte cose della mia storia a Cagliari, tanto che scherzando mi ha detto: 'Sa, io e lei siamo uguali, anche a me hanno detto che sono un Papa comunista'".

La pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Cagliari, a cui il "prete rosso" ha dato un grande impulso, lo ricorda così: "Con la gratitudine di quanti hai saputo formare, seguire, accompagnare e ammaestrare, ma soprattutto delle coscienze che hai saputo plasmare e educare alla sensibilità per gli ultimi, in difesa del lavoro, della democrazia, della libertà esprimiamo nella fedeltà ai valori e agli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa la testimonianza di quanto sei stato e sarai importante. Grazie, don Vasco".
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