Dopo due anni di stop per la pandemia torna a Cabras la Corsa degli scalzi.

Il clou è atteso tra sabato 3 e domenica 4 settembre, con is curridoris con il saio bianco che onoreranno il rito portando a piedi nudi il simulacro del santo Salvatore tra Santa Maria Assunta e la chiesa campestre.

La festa durerà dieci giorni. Si parte venerdì 26 agosto all'alba con Santu Srabadoeddu portato in processione dalle donne, in abito tradizionale, dalla chiesa di Santa Maria Assunta fino al Santuario di San Salvatore di Sinis. Giovedì 1 settembre la solenne processione dal santuario di San Salvatore a "sa cruxi e zanda".

Sabato 3 si entra nel vivo. Dopo la recita del rosario e la messa presieduta dall'arcivescovo Roberto Carboni, alle 7.30 is curridoris muoveranno i primi passi di corsa, partendo dalla chiesa di Santa Maria Assunta, per accompagnare il simulacro del Santo verso il santuario campestre di San Salvatore.

Domenica 4 alle 10.30 con la solenne processione lungo le strade di San Salvatore di Sinis, accompagnata dalla fisarmonica di Giuseppe Pintus e da is Cantadoris di Cabras. Alle 17.30 is curridoris con indosso il saio bianco si raduneranno nel villaggio per la messa che verrà celebrata nella chiesa dedicata al Salvatore, per poi ritornare a Cabras, ancora una volta scalzi e in corsa, e riportare alla Chiesa di Santa Maria Assunta il simulacro del Santo.

Di sera lo spettacolo pirotecnico e le esibizioni degli AlterEgo, Gabri Ponte e dj Andrea Camedda. La chiusura dei festeggiamenti religiosi e civili è fissata a San Salvatore per lunedì 5 settembre con la Santa Messa e il rientro di Santu Srabadoeddu, accompagnato dalle donne in abito tradizionale, a Cabras.

C’è anche una novità in chiave sicurezza, l'assicurazione contro gli infortuni a salvaguardia di tutti i partecipanti.

(Unioneonline/L)

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