Appuntamento domani a Terralba (alle 10), nella località marina di Marceddì, attorno a un fortino che ricorda esperienze di guerra e per favorire l'integrazione.

"Perché l'indifferenza alimenta la guerra", spiega Virginia Garau, regista di Tragodia, compagnia teatrale di Mogoro che domani racconterà storie di guerra e indifferenza con una videoinstallazione e performance di Carmen Porcu.

"Il luogo scelto - prosegue l'artista - ha grande significato e importanza e merita di essere valorizzato. La Torre di Marceddì faceva parte del sistema difensivo del Golfo di Oristano, progettato da Don Marcantonio Camos, governatore d'Iglesias, per volere del re Filippo II di Spagna, a causa delle continue incursioni saracene. Denominata dalla popolazione locale Torre Vecchia in modo da distinguerla dall'antistante Torre Nuova, fu ultimata ed operante nel 1580".

La regista ha aggiunto: "Sono i luoghi che parlano di dolore e di morte a far nascere la riflessione. L'arte incontrerà le immagini proiettate in uno schermo per raccontare al pubblico quanto l'orrore del passato sia ancora impresso nelle menti e quanto conti, oggi più che mai, non dimenticare quanto fanno male le ferite ancora sanguinanti".

Gli attori di Tragodia (foto Antonio Pintori)
Gli attori di Tragodia (foto Antonio Pintori)
Gli attori di Tragodia (foto Antonio Pintori)

E ancora: "È il teatro che stavolta si sposta dal suo luogo abituale, lascia le mura di una sala con gli spettatori seduti in poltrona e viaggia nei luoghi dimenticati come i fortini di guerra per riaprire i libri di storia e ripassare le lezioni consegnate dai soldati che si sono sacrificati per la Patria, per l'amore e per l'unità".

Lo spettacolo "sui generis" si inserisce nel progetto "Poetas 'e Luxi", portato avanti da Tragodia con le altre due compagnie Antifeatro Sud di Capoterra e Bocheteatro di Nuoro e basato sul racconto originale delle tre figure di Sergio Atzeni, Antonio Gramsci e Grazia Deledda. "Dopo il nostro spettacolo Gramsci non mi interessa, domani nuove emozioni con la multimedialità e le parole fluttuanti che descrivono l'indifferenza e il suo legame con la guerra. Abbiamo scelto la videoinstallazione per descrivere sentimenti, raccontare con i dialoghi la Grande Guerra e la sua estrema attualità. Un'installazione che serve a creare e a rappresentare, per mezzo di una proiezione video, una realtà artefatta con l'obiettivo di guidare lo spettatore in un viaggio magico ed emozionante. Una rappresentazione in continuo mutamento che travolge il pubblico e fa incontrare l'innovazione delle immagini con il passato custodito all'interno del fortino", ha aggiunto Virginia Garau.

Non ultimo l'aspetto dell'integrazione. "Ad assistere alla videoinstallazione ci saranno gli ospiti del Centro per l'Autonomia di Oristano, pazienti con disagio mentale, con i quali Tragodia collabora da tempo, sempre sensibile ai temi sociali e a regalare esperienze nuove a ragazzi meno fortunati".
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