Arte contemporanea, “Rivelazioni Private” all'Abi d'Oru
L'hotel gallurese spalanca le porte per la mostra open airPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’arte contemporanea irrompe negli spazi dell'ospitalità dell’Abi d'Oru con la mostra open air “Rivelazioni Private”.
La citazione di Jean Dubuffet “L'arte non dorme nei letti che sono stati preparati per lei” è stata scelta dall’hotel affacciato sulla Baia di Marinella per introdurre la rassegna curata da Francesca Alfano Miglietti, ammirabile per tutta la stagione.
«I luoghi dell'arte sono quelli in cui c’è l’arte e non solo quelli preposti per lei – sostiene l’esperta d’arte e curatrice di mostre a livello internazionale – un’arte imprevista, che si scopre alzando lo sguardo, avvicinandosi, mettendosi in ascolto. Un’arte che viene incontro».
Ecco che le opere esposte si mostrano già nella lobby dell'albergo, ecco “Sewing drawing on paper” di Franko B e “Endeless Love” di Valerio Berruti, ci sono i Bracieri di Gianni Cinti e sono della serie Acidi le opere di Cesare Fullone, poi gli sfocati e “The Blurred Ones: Antioco” – negli spazi intimi della Spa – ovvero i ritratti erotici di Antonio Marras, mentre accanto alla boutique dell’hotel si trova l’installazione “Somma dei piccoli spazi” con la collezione “vestito”, “borsa”, “tappeto” della scultrice Daniela Novello.
Davanti alle finestre che guardano il mare gli spazi sono invece decorati dalle opere “Avvistamenti, Inside e Specchio” di Marco Paganini, e, ancora, ricami e neon con le opere di Aldo Runfola, all’Abi d'Oru con “Untitled black embroidery”.
Il filo conduttore della mostra è la scelta di un incontro, in una cornice nuova, un luogo poetico, perfetto per dare vita a nuove esperienze: l’hotel.
«L’albergo è un luogo dove gli ospiti arrivano, ripartono, incontrano luoghi e persone nuove», interviene Diana Zuncheddu, ceo dell'Hotel. «All'Abi d'Oru potranno incontrare anche questi artisti, prima attraverso le loro opere e poi dal vivo, per un rendez-vous dal 10 di ottobre, dove entreranno in contatto con gli artigiani del luogo, e, magari, dare vita a nuove opere».