Come ormai è tradizione, anche quest’anno il sindaco di Mandas Umberto Oppus ha ideato e predisposto Su Caguendariu Mandaresu (il calendario mandarese) con testi e immagini dedicati ad alcuni importanti aspetti della cultura locale.

Per il 2023 ormai quasi alle porte il tema scelto è l’archeologia. “L’obiettivo è quello di proseguire è quello di proseguire nel percorso di conoscenza intrapreso dall’amministrazione comunale sin dai primi anni Duemila per valorizzare il patrimonio archeologico mandarese, parte importante e considerevole di quello sardo”, è scritto nella pagina introduttiva dell’almanacco. 

Il territorio comunale di Mandas è stato abitato fin dai tempi più remoti come testimoniano le numerose rovine di siti prenuragici, di nuraghi semplici o complessi, di tombe di giganti e villaggi di età romana. Una presenza abitativa diffusa in considerazione della forte vocazione cerealicola del territorio che trova importante testimonianza nelle tante fotografie di Cristiano Boi, Valerio Pingiori e Antonello Atzori che arricchiscono le pagine del calendario non a caso quest’anno è intitolato “Mandas e il suo patrimonio archeologico”.

La copertina è dedicata al nuraghe Su Angiu, noto anche come il nome di Bangiu, che si estende per circa tre ettari all'interno dei confini del paese dell’ex Ducato.

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