L’attività parlamentare, l’insegnamento, la militanza nel movimento femminista. Tre momenti strettamente legati nella biografia di Annalisa Cao Diaz morta oggi all’età di 86 anni.  È stata instancabile animatrice del Centro di documentazione e studi delle donne di Cagliari, gestito dalla cooperativa La Tarantola, che nel 1977 riesce a unire due collettivi cagliaritani, Ricerca femminista di via Genovesi e il Collettivo di via Donizetti.

L'anno successivo nasce la Libreria delle donne. Un momento di grande fervore. Lotte, idee e atti concreti per promuovere e tutelare i diritti delle donne contro pregiudizi, violenze e ingiustizie. Annalisa Cao Diaz è sempre in prima linea. Guida la cooperativa La Tarantola, dal 1996 al 2004 è presidente anche della Rete Lilith.

Nel 1987 viene eletta alla Camera  dopo la candidatura con le liste della Sinistra Indipendente. Sono gli anni in cui Livia Turco, insieme ad Alessandra Bocchetti e Franca Chiaromonte, elabora la "Carta delle donne: dalle donne la forza delle donne".

Annalisa Cao Diaz, legata sin da giovane al Partito comunista, è pienamente inserita in questo dibattito che è un continuo scambio di idee ed esperienze. A  Montecitorio combatte con lo stesso spirito con cui aveva affrontato le battaglie precedenti.  L’attenzione è rivolta alle discriminazioni di cui le donne sono vittime  nel mercato del lavoro e nei percorsi professionali. Negli anni Settanta una delle sue battaglie più importanti. Annalisa Cao Diaz è in campo a sostegno della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Dirà molti anni dopo in un’intervista all’Unione Sarda: “Io ero tra le donne che ritenevano opportuno eliminare il reato di aborto e stop. Ogni volta infatti che si fa una legge sul corpo della donna si fanno solo grandi disastri. Una cosa è lasciare la libertà alle donne, un'altra è definire come si debbano comportare”.

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