Flash mob in tutta Italia in occasione del 25 Novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Dall’inizio dell’anno, solo in Italia, sono state 105 le donne uccise. 

Ma quando è nata questa ricorrenza? Fu istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. Perché proprio il 25 novembre? Per commemorare la vita, l’attivismo e soprattutto il coraggio di tre sorelle: Patria, Maria Teresa e Minerva Mirabal, le “mariposas”, ossia farfalle, che hanno combattuto per la libertà.

Durante gli anni ‘40 e ‘50, la Repubblica Dominicana era stretta nella morsa della dittatura del generale Rafael Trujilo. Le sorelle Mirabal denunciarono gli orrori e i crimini dalla dittatura. Ma il 25 novembre 1960 furono torturate e uccise dai sicari di Trujillo e i loro corpi gettati in un dirupo per simulare un incidente. Si sollevò un moto di orrore sia in patria che all’estero contro il regime dominicano ma soprattutto contro la cultura machista che non tollerava di riconoscere alle donne l’occupazione di uno spazio pubblico e politico.

Il simbolo di questa giornata è il colore rosso, con cui vengono pitturate le panchine, luogo attorno al quale raccogliersi per riflettere. Rosse sono anche le scarpe da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico.

Nella risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 viene precisato che si intende per violenza contro le donne «qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata». La violenza contro le donne è ritenuta una manifestazione delle «relazioni di potere storicamente ineguali» fra i sessi, uno dei «meccanismi sociali cruciali» di dominio e discriminazione che impedisce alle donne, e di riflesso a tutta la società, di avanzare e progredire.

(Unioneonline/D)

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