È stata una delle maggiori interpreti femminili della storia del cinema. Anna Magnani è diventata un’icona e, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, l’associazione culturale cinematografica Band Apart di Oristano celebra lʼarte dellʼattrice romana con la rassegna “Nannarella. Omaggio ad Anna Magnani” in quattro serate: s’inizia domani con la proiezione di “Campo de’ fiori” (1943, 95') di Mario Bonnard; martedì 3 ottobre sarà la volta di “Il bandito” (1946, 83') di Alberto Lattuada; martedì 10 si prosegue con “La carrozza d’oro” (1952, 103') di Jean Renoir e infine il 17 ottobre con “Pelle di serpente” (1960, 119') di Sidney Lumet (gli appuntamenti sono alle 20.45 nella sede di via Canalis).

Antidiva per eccellenza, istintiva, volitiva, irriverente, “Nannarella” – comʼera affettuosamente chiamata – si distinse per unʼintelligenza e duttilità attoriali senza pari, offrendo interpretazioni frutto di tecniche recitative moderne e lontane dagli stereotipi del tempo. Ha saputo dar voce e volto alle italiane, in patria e negli Stati Uniti, incarnando la popolana, la sciantosa, la ribelle, la prostituta, la madre di famiglia, cambiando lo sguardo delle donne e sulle donne. 

È stata capace di imporsi per la forza della sua figura di donna e per la capacità di vivere ogni esperienza (professione, amicizie, amori, sofferenze) con la massima intensità; su e giù dal palcoscenico, dentro e fuori dello schermo.

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