“Cara Unione,

Cosa succederà dal 10 gennaio: non tutti sanno che successivamente al decreto festività emesso dal presidente del consiglio Draghi, in collaborazione con il Cts, il 30/12, entreranno in vigore le nuove restrizioni sino al 31/03 per tutti coloro che non hanno al momento aderito alla campagna vaccinale, e di conseguenza sono sprovvisti del Super Green pass.

Cosa prevede nello specifico una delle nuove restrizioni che andrà a ledere i diritti di tutti coloro che si troveranno dalla data di entrata in vigore del nuovo provvedimento? Da tale data non più sarà possibile usufruire di ogni tipo servizio pubblico di trasporto come autobus, treni e aerei e traghetti. Il problema sorge per il mancato inserimento delle deroghe, non so se volutamente oppure no ma pur sempre una cosa gravissima, e metterà di fatto migliaia di persone in difficoltà negando la possibilità di poter addirittura spostarsi per motivi salute. E come tutti sappiamo esistono molte persone che devono purtroppo ricorrere a visite mediche ed interventi chirurgici in continente e che hanno già programmato tutto.

Senza deroghe a queste persone sarà negato il più basilare dei diritti alla salute che a prescindere da qualsiasi decreto dovrebbe essere tutelato.

Un altro problema è quello di coloro, residenti, che si dovessero trovare fuori dall'Isola e sarebbero condannati ad ‘esilio’ forzato senza alcuna possibilità di fare rientro presso la propria casa e la propria famiglia. Ora, per quanto qualcuno possa considerarle odiose, tutte le altre restrizioni hanno un comune denominatore che prevede l'applicazione a tutti i non vaccinati, o con Green pass scaduto, senza distinguere sulla loro posizione geografica. Questa invece mette tutti gli abitanti delle isole, maggiori e minori, in una condizione di discriminazione rispetto a chi, come un pugliese o calabrese, può, volendo, con i propri mezzi arrivare sino a Milano. Ed eventualmente, se volesse, lasciare il Paese. Cosa invece negata ad ogni abitante di un’isola a cui viene, di fatto, sospeso il passaporto senza aver commesso alcun reato e aver fatto una scelta nel pieno rispetto della legalità.

Il mio augurio è che prima dell'entrata in vigore delle nuove restrizioni venga modificata la normativa e si permetta la possibilità di movimento come ad ogni altro cittadino italiano, senza discriminazioni su base geografica. Anche perché vorrei ricordare che pesino durante i momenti più difficili di questi due anni mai fu negato a nessuno di poter rientrare presso la propria residenza, domicilio o abitazione, oppure muoversi per motivi di lavoro e salute. In tutto ciò trovo assordante il silenzio della politica regionale che sembra non considerare assolutamente il problema e che attraverso i canali istituzionali a cui mi sono più volte rivolto semplicemente dice che non sa cosa dovrebbe fare un cittadino che dovesse avere uno dei possibili problemi prima elencati.
Tutta questa situazione prescinde dalla ormai noiosa discussione sì-vax no-vax con tifoseria da stadio ma mette in luce ancora volta una l'incapacità politica di fornire delle risposte ai cittadini sardi che storicamente vivono il problema dell'insularità e non meritano di essere abbandonati dalla politica sulla banchina di un porto”.

Lettera firmata*

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