«Turisti o bisonti? Che dolore vedere la distruzione sistematica della Sardegna»
«Nessuno si preoccupa di rispettare la natura e la bellezza di questa terra, e i sardi la sacrificano al dio denaro»«Cara Unione,
ho letto con interesse la lettera della signora Franca Borgo e condivido ogni sua parola. Abito da 34 anni al Pevero per circa 3/4 mesi estivi ed anche qualche mese d'inverno. Le spiagge e il mare della Costa Smeralda, in particolare, sono prese d'assalto da una massa di turisti mai vista, (sia italiani che stranieri) che considerano la Sardegna terra di conquista per un selfie. Non si preoccupano di rispettare la natura e la bellezza di questa terra. Anche i Sardi fanno la loro parte sacrificando la loro terra per il dio denaro.
Condivido anche quanto osservato dalla signora Borgo sulle concessioni balneari che occupano i 2/3 della spiaggia con lettini e ombrelloni fissi a prezzi folli e posizionano anche lettini e ombrelloni su prenotazione, su quel poco di spiaggia rimasta libera.
Per non parlare del costo di bar e ristoranti on the beach. Insomma stiamo assistendo alla distruzione sistematica della natura ad opera di mandrie di turisti/bisonti che calpestano tutto, lasciano rifiuti ovunque e se ne fregano di "salvare il pianeta". Però molto di tutto ciò è responsabilità delle Amministrazioni che non controllano né fanno rispettare le regole.
Sappiamo tutti che sulle spiagge vige il divieto di fumo, con tanto di cartelli VIETATO FUMARE. Ma la spiaggia è diventata un grande posacenere! E poi sono stati rimossi tutti i cassonetti stradali per la raccolta dei rifiuti. Risultato? Il turista di passaggio abbandona sacchetti di rifiuti indifferenziati lungo i bordi delle strade e un po' ovunque.
Mi fermo qui, anche se potrei continuare con molto altro.
La Sardegna di 30 anni fa è sparita, modificata e umiliata dai social. Qualche giorno fa ho chiesto ad una turista da dove venisse. Mi ha risposto "dal Canada!". E alla mia domanda su come avesse deciso di venire in Sardegna mi ha risposto che aveva visto straordinarie foto del mare sardo su Instagram. Potere dei social!».
Bruno Tibaldi
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