«Cara Unione,

Una mattina una triste chiamata da parte di uno stretto parente che vive a Roma mi ha messo al corrente di un lutto improvviso che aveva colpito un giovane membro della nostra famiglia. Una volta sbrigate le pratiche burocratiche e avuto il nulla osta da parte delle autorità sono stati fissati i funerali.

Mi sono subito attivato per acquistare il biglietto che mi permettesse di andare a Roma e, dopo aver partecipato al funerale nel pomeriggio, di rientrare in serata a casa. Purtroppo i biglietti Ita sulla tratta Roma - Fiumicino / Cagliari erano terminati per due giorni fino a sera. Ho provato allora su Ciampino con Ryanair ma la situazione era esattamente la stessa; si trovavano posti per andare ma non c'era la possibilità di rientrare fino alla sera del secondo giorno.

A quel punto ho tentato con il traghetto da Cagliari, ho pensato: va bene, in fin dei conti arrivo la mattina presto... ma il traghetto non c'è il mercoledì da Cagliari. Allora ho provato a vedere da Olbia all'andata e rientro su Cagliari il giorno stesso ma, a parte le 15 ore di tempo necessario, sulla Civitavecchia-Cagliari non c'era disponibilità di cabine.

Morale: mi sono messo in macchina per percorrere i circa 300 km che mi separano da Olbia, prendere un traghetto che mi permettesse di partecipare alle esequie e il giorno dopo fare il percorso all'inverso.

Mi chiedo: a parte la perdita di tempo e l'esborso di denaro, è possibile che nel 2024 noi sardi dobbiamo essere ancora sottoposti a tali condizioni umilianti? E quanto ancora dovremo aspettare per essere considerati cittadini italiani?».

Lettera firmata*

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