"Cara Unione,

ho letto l'editoriale di Ciriaco Offeddu che sembra minacciosamente presagire una stoltezza, un handicap intriso nel popolo votante.

Preciso subito che senza Treccani si può campare avendo la stessa risposta dalla costituzione.

E non aggiungo altro se non che nella Germania dell'Est hanno vinto gli oppositori dei socialdemocratici e che accostare una visione hitleriana del consenso, della democrazia in Europa quanto in America con Trump mi sembra abbastanza esagerato.

Il tema centrale è la sicurezza dei cittadini: i flussi migratori necessitano di una gestione tra stati da cui si fugge e stato in cui si rifugge.

Con le dovute pratiche e politiche d'ingresso mirate veramente all'inclusione e all'integrazione nessuno muoverebbe ciglio, tuttavia il non mettersi su di un tavolo serio e vero che discuta su come affrontare l'emergenza immigrazione non farà altro che legittimare chi vi si oppone.

Il populismo non significa essere beceri, non avere a cuore il prossimo o essere egoisti con il 'prima noi degli altri', bensì essere pragmatici e popolarmente legittimare la sovranità di me elettore e te eletto a tutelare la mia identità e la sua sacralità. Posto il mondo cosmopolita cui ci stiamo avvicinando con tutta una serie di pesi e contrappesi, qual è la lezione del popolo?

Ciriaco Offeddu conclude l'editoriale con una frase: il popolo l'abbiamo reso ignorante perché non ci piace...

E qui vorrei concludere sostenendo ed affermando senza il benché minimo dubbio che le elezioni, a partire dalle Americane di Trump sino alle europee ultime, esprimono un dissenso incurante dei contenuti e della prosa elettorale, ma bensì un essere ben saldi e legati al vivere quotidiano, al reale.

L'Europa, l'Italia in primis, chiedono di poter vivere in serenità senza l'incubo della criminalità certo non associabile a quella già nostra di partenza sulla quale qualcosa si muove, ma in essa subordinata ed operativa per mascherare un ideale di Meltin' pot non onesto, non veritiero ma figlio di un'idea globale di integrazione senza barriere ancora lungi dall'essere attuata.

La lezione finale è una visione a tutto tondo senza nasconderci, cercando le reali soluzioni alle necessità d'ognuno, sia egli immigrato o no.

Investiamo nell'Europa senza confini ma con i paletti ragionevoli, senza scadere nella polemica oramai espressa dal voto che siamo il lido di Bengodi".

Daniele Boi

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