«Cara Unione,

per rientrare in Sardegna in questi giorni ho acquistato a dicembre con Grandi Navi Veloci un biglietto del costo di 142 euro per me, mia sorella e la macchina.

Peccato però che a 5 giorni dalla partenza ho ricevuto da GNV una mail in cui mi si comunicava che il biglietto era stato annullato. Nessuna spiegazione a riguardo nella mail con un invito a richiamarli per trovare una soluzione al viaggio o per annullare il biglietto e avere il rimborso di quanto pagato. 

Dopo circa un'ora finalmente riesco a parlare con l'operatrice, gentilissima, e ignara del motivo per cui il biglietto è stato annullato, che mi annulla, a mia richiesta, il biglietto con totale rimborso.

Nel frattempo mi trovo quindi costretto a controllare i costi e le disponibilità di Tirrenia, stessa data e stessa  tratta e sempre per due persone con macchina. Un costo ovviamente superiore, circa 250 euro, ma ho acquistato lo stesso il biglietto perché dopo quasi un anno di lavoro non mi andava di trascorrere le ferie a Torino.

Ovviamente ho inoltrato un reclamo alla GNV perché oltre al rimborso del biglietto (già in corso) esigo che mi rimborsino anche la differenza pagata dal loro biglietto annullato a quello con la Tirrenia. Credo sia un mio diritto dato che ad oggi ancora non conosco il motivo per cui la mia prenotazione è stata annullata. Da quanto ho potuto poi appurare tramite la pagina Facebook di GNV non sono comunque l'unico a cui è accaduto un episodio di questo tipo. 

Ma è possibile che ogni volta noi sardi veniamo trattati come cittadini italiani di serie b? Ma secondo voi perché una persona emigra dalla Sardegna, per piacere? No di certo, sappiamo bene quali sono i motivi.

Per noi ogni anno viaggiare è un lusso visto il caro biglietti. E non è giusto. Le compagnie approfittano e ci fanno pagare la tratta come se fossimo in crociera, ma in realtà il trasporto avviene su navi sporche, lente con tanti disagi.

Forse non tutti immagino i sacrifici che ogni anno noi sardi emigrati facciamo per tornare a casa. Io lavoro in una cooperativa a Torino e il mio stipendio oscilla tra i 900/1000 euro grazie alle tantissime ore di straordinario che faccio per campare. 

Grazie dell’attenzione».

C.G. – Torino

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