"Pandemia, scuole chiuse, e quelle misure di sostegno che non esistono"
"Possibile che a un anno di distanza ci si ritrovi esattamente nella stessa condizione di un anno fa?"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Cara Unione,
dopo le proteste di ieri in tutta Italia con migliaia di genitori che, a gran voce, chiedono la riapertura delle scuole per i loro figli, laddove chiuse per via delle norme anti-Covid, si è letto di tutto. E cioè che i genitori vedono le scuole come un luogo di baby sitting dove poter parcheggiare i propri figli, e ancora che chi chiede la riapertura delle scuole è una sorta di disgraziato che antepone i propri comodi alla salute dei più piccoli.
Ho anche letto le gentili parole del ministro Bonetti che ricorda come siano in arrivo 'importanti misure' a sostegno di quei genitori non in smartworking e che devono far fronte alla temporanea assenza della scuola.
Quello che però, da madre in smartworking con tre figli a casa, mi domando, è la seguente cosa: a qualcuno forse è mai stato chiarito che essere in smartworking significa LAVORARE, da casa certo ma pur sempre lavorare?
Possibile che a un anno di distanza ci si ritrovi esattamente nella stessa condizione di un anno fa dove ai genitori viene chiesto di sostituirsi agli insegnanti, perché tale è la situazione al di là di tante belle parole dei vertici della nostra scuola?
Agli albori di un'emergenza imprevista era accettabile, ora scusatemi ma non lo è più.
Grazie dell'attenzione".
Anna Cossu - Milano
***
Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.
(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)