“Cara Unione,

Siamo prigionieri. Sì, avete capito bene, noi sardi siamo prigionieri nel nostro paradiso, perché questo è, ma pur sempre obbligati a rimanere dove siamo. E questo grazie alla politica regionale che nulla fa per l’atteso nuovo piano per la continuità territoriale.

Al Tg di Videolina sento le novità: dall’anno prossimo sarà sempre più difficile volare soprattutto verso Roma e Milano. Poco male per chi si sposta per motivi diversi da lavoro e salute, ma a pagarne le spese è proprio chi deve fare una visita, magari importante – perché tanto in Sardegna non è che ci siano chissà quali eccellenze in tutti i campi –, o ha un appuntamento professionale. Niente, cari conterranei, stiamo qui, non prendiamo appuntamenti perché fuori da quest’Isola ci possiamo andare solo quando decidono i vettori.

Grazie”.

Un sardo demoralizzato*

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