"Cara Unione,

sono un medico 41enne di Cagliari e faccio parte dei quasi 24000 medici che hanno partecipato a questo 'sfortunato' concorso di scuola di specializzazione medica 2020.

Faccio un breve riassunto cronologico di questo infinito calvario. A maggio è stato pubblicato il bando con relativa data di svolgimento del concorso per luglio ma, a causa della nota pandemia e relativa organizzazione, è stata spostata al 22 settembre con previsione di pubblicazione della graduatoria il 5 ottobre e conseguenti assegnazioni il 13 ottobre. Il 5 ottobre a mezzogiorno, ora della tanto attesa graduatoria, il Ministero ha comunicato il rinvio delle procedure di scelta. Da questo momento in poi il copione, condito da ricorsi, udienze, delibere, ecc, si è ripetuto innumerevoli volte fino alla pubblicazione di un cronoprogramma 'definitivo e improrogabile' che avrebbe dovuto portare all’epilogo di questa triste ennesima storia italiana.

Per comprendere meglio l’incertezza che accompagna questa situazione si è aggiunta l’attuale precarietà lavorativa per i partecipanti al concorso.

In questi ultimi mesi, infatti, ci sono state fatte diverse proposte di lavoro da parte delle Aziende Sanitarie Locali, della Protezione Civile, Cliniche private per lavorare in prima linea nella lotta al Covid negli ospedali, negli ambulatori, nelle USCA ed in tutti quei presidi in cui avremmo potuto aiutare. Questa eventualità avrebbe portato alla firma di contratti, che tuttavia prevedono in caso di dimissione dall’incarico un preavviso pari anche a 45/60 giorni. A causa degli innumerevoli rinvii dell’ultimo minuto dell’iter concorsuale e dell’incompatibilità delle suddette offerte lavorative con l’ambito contratto di specializzazione, ad oggi 24000 medici, me compreso, risultano ostaggi della burocrazia ministeriale senza possibilità di raggiungere un compromesso tra chi propone questi contratti e le Università.

Come accennato in precedenza ho 41 anni, sono laureato in Chimica dal 2004, mi sono iscritto in medicina a 32 anni, laureato in corso e svolgo la professione medica da 3, ho una moglie (medico specializzando) e soprattutto ho un mutuo da pagare con relative spese, l’auto di cui pago tutte le spese, le tasse, l’ENPAM, l’assicurazione professionale, ecc, eppure da qualche mese sono costretto a lavorare saltuariamente per sostituzioni dell’ultimo minuto in Guardia Medica o Medicina Generale. Ritengo inaccettabile, soprattutto dopo 9 mesi di sacrifici per lavorare e allo stesso tempo studiare per un concorso dalle caratteristiche discutibili, che al 4 dicembre ci si ritrovi ancora in questa assurda situazione che, ad oggi, non si risolverà prima di almeno due settimane, con le Festività alle porte, le limitazioni agli spostamenti dovuti alla pandemia ed una data di inizio del periodo formativo ormai vicinissima, fissata (attualmente) per il 30 dicembre.

Quando menziono la possibile entrata in specialità preferisco usare il condizionale per via del mio punteggio non eccelso, della relativa graduatoria (ad oggi ancora provvisoria) e del fatto che il numero totale delle borse è pari a circa 14500 unità, ragion per cui potrei non riuscire ad entrare in una scuola della mia città e per un medico nella mia situazione è praticamente impossibile sostenere le spese di una seconda casa per un lasso di tempo così ampio come la durata di una specializzazione.

In questa storia ci sono tanti protagonisti e, a mio modestissimo parere, i 'buoni' e 'cattivi' sono da entrambe le parti, noi medici da una parte ed il Ministero, Organi di Giustizia ed Avvocati dall’altra, ma la cosa che stona di più è proprio il dover porre su poli opposti elementi che invece dovrebbero cooperare ed essere uniti, specie in un momento in cui sarebbe molto più utile mettere a servizio la nostra".

A.D.M. - Cagliari

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