“Cara Unione,

sono una mamma di un bimbo speciale, affetto d’autismo. 

Mi rivolgo a voi per segnalare la situazione di estrema difficoltà in cui mi trovo nella ricerca di un campo estivo da far frequentare a mio figlio di 7 anni, quando le scuole chiuderanno. 

Sono separata e lavoro tutto il giorno e fino all’anno scorso mi rivolgevo a un campo estivo nella provincia di Cagliari, dove risiedo, che mi veniva a costare in totale circa 1.400 euro. Cifra alta, ma con sacrificio riuscivo a coprirla.

Quest’anno, però, il campo estivo in questione è stato spostato e quindi per potervi portare mio figlio dovrei fare parecchi chilometri in auto e rispettare i turni al lavoro diventerebbe assolutamente impossibile. Allora ho cercato altre soluzioni più vicine, ma purtroppo non ho trovato nulla.

Almeno dieci centri mi hanno detto di no, rifiutando mio figlio senza nemmeno chiedermi che tipo di problemi abbia e quale grado di autonomia possiede.

Gli altri centri che si sono resi disponibili ad accogliere mio figlio chiedono invece cifre esorbitanti, anche fino a 30 euro all’ora, cui si devono aggiungere i costi del pranzo (5-6 euro al giorno) e quelli degli spostamenti. A conti fatti per poter iscrivere mio figlio potrei arrivare a spendere anche 3.000 euro al mese, una cifra per me insostenibile, anche se dessi fondo ai risparmi o se accettassi di fare straordinari al lavoro tutti i giorni. 

Dunque, al momento, non so come fare e potete immaginare come mi posso sentire.

Mi chiedo: possibile che non esista una soluzione? Possibile che io e tante altre famiglie dove ci sono “bimbi speciali” non possiamo contare su strutture vicine, adeguate e a prezzi ragionevoli? Perchè in Sardegna dobbiamo essere sempre così indietro?”.

Una mamma della Provincia di Cagliari*

(*le generalità, a conoscenza della redazione, vengono omesse nel rispetto della privacy e secondo la normativa vigente)

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)

© Riproduzione riservata