“Cara Unione,

mia mamma, Fanny, se ne è andata via il 24 maggio scorso, alle 14, in un letto dell'Ospedale San Martino di Oristano.

È andata via sola, come tutti quelli che da marzo 2020, si sono ritrovati in un ospedale senza avere il conforto di un famigliare. Lei non è morta di Covid.

È vero, abbiamo fatto tutto il possibile per farla stare bene, per curarla, ma così non doveva finire, in ospedale senza i suoi cari, senza, forse, neanche ricevere l'estrema unzione, e senza che nessuno le tenesse la mano nei momenti peggiori della sua degenza, perché non potevamo entrare, nonostante qualcuno di noi avesse anche la doppia vaccinazione.
Spero di cuore che ora i nostri cari in ospedale, possano ricevere le attenzioni dei famigliari e morire con la loro presenza; il Covid ha trasformato le persone morte in numeri, mentre per noi sono la nostra mamma, Fanny o il nostro papà o nonno/a.

Mamma ce lo diceva sempre che non voleva morire in ospedale, spero che da lassù lei e gli altri malati lasciati soli ci perdoneranno sapendo che resteranno sempre e per sempre nei nostri cuori”.

Cristiana Neri – Arborea

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