Cara Unione,

mi permetto di scrivervi la seguente lettera per sottolineare il mio disappunto per i commenti espressi dalla comica Luciana Littizzetto contro il dentista Corrado Palmas.

Il comico, nel suo ruolo autentico e sociale, non si limita a farci ridere. Con ironia e sagacia, il comico dovrebbe aiutarci a vedere le contraddizioni della società, a farci riflettere sulle disuguaglianze e sui privilegi di classe. Con un sorriso, può accendere una luce su problemi reali, spingendoci a osservare la realtà con spirito critico e stimolando in noi una domanda: cosa si può fare per migliorare la società? È per questo che, come spettatore e cittadino, mi aspetto che la comicità non si presti a difendere gli interessi di chi è già avvantaggiato, ma che guardi piuttosto a chi soffre le ingiustizie e ha bisogno di un supporto, anche se solo morale.

Convinto di questo ruolo che riveste la comicità, mi ha colpito, leggendo l’articolo su Unionesarda.it, vedere Luciana Littizzetto, intelligente e arguta per il mondo della sinistra, spocchiosa e sussiegosa per il popolo della destra, prendere di mira un dentista sardo, colpevole, secondo lei, di aver aperto studi dentistici in Romania e Moldavia per offrire cure odontoiatriche a prezzi più accessibili rispetto all’Italia. Ironizzare sui prezzi più bassi, e addirittura insinuare che la qualità delle cure possa risentirne, mi sembra una scelta non solo fuori luogo, ma insensibile alle difficoltà di tante famiglie italiane.

Se proprio vogliamo porci una domanda seria, ci sarebbe da chiedersi: come mai una famiglia monoreddito in Italia si trova spesso impossibilitata a prendersi cura della propria salute dentale, anche nei casi più gravi? Com’è possibile che famiglie con due stipendi, con figli a carico e magari con un mutuo da pagare, debbano rinunciare a interventi importanti o addirittura a controlli di prevenzione essenziali per evitare tumori e altre gravi patologie dentarie? E perché la nostra società lascia che il sorriso, simbolo di sicurezza e benessere personale, diventi un lusso riservato a pochi privilegiati?

È paradossale che la Littizzetto, invece di denunciare l’avidità di certi professionisti, noti per proporre preventivi da capogiro, e di valorizzare quei dentisti che, sfruttando condizioni fiscali europee più favorevoli, cercano di offrire un’alternativa accessibile a tante famiglie, finisca per difendere una corporazione che, pur operando in un sistema fiscale vorace, continua a giustificare preventivi esorbitanti e inaccessibili. Preventivi che, certamente, non impressionano la pletora di comici televisivi alla Littizzetto o il disincantato nugolo di benestanti e professionisti che vanno all’estero per godersi, negli alberghi blasonati, le “meritate” vacanze di classe e non certo per necessità.

La prossima volta, invece di ironizzare su chi si sforza di offrire alternative a tante famiglie, i comici farebbero meglio a chiedersi da dove provenga tanta disuguaglianza e cosa si potrebbe fare per garantire a tutti l’accesso a cure odontoiatriche dignitose.

In fondo, come ricordava Pier Paolo Pasolini, “la vera funzione del comico è la conoscenza critica della realtà”: chi usa la satira per denunciare dovrebbe sempre tenere a mente le disparità di chi soffre davvero e riflettere sui privilegi da combattere.

Emilio Chessa

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