La lettera: "Femminicidio, impariamo dalla Spagna"
Pubblichiamo oggi la riflessione di una lettrice circa il "patto di Stato" recentemente siglato in Spagna contro il femminicidio. Un provvedimento storico, che la lettrice si augura possa essere preso a modello anche nel nostro Paese.
************************
"Gentile redazione,
mentre in Italia si continua a dibattere sul tema del femminicidio e da più parti, in parlamento, si levano voci su possibili ma al momento fumosi provvedimenti, la Spagna fa sul serio e firma, notizia di martedì, un "patto di Stato" storico e destinato a fare scuola nella lotta alla violenza contro il genere femminile.
Significativa la cifra messa a disposizione: un miliardo di euro da spendere nei prossimi cinque anni. Il testo della legge spagnola prevede 200 nuove misure e fra queste una, significativa, è relativa alla lotta alla "violenza maschilista sin dalla scuola".
Appena qualche giorno fa, proprio sulle vostre pagine leggevo il commento di una lettrice che sottolineava l’importanza, in un'efficace lotta al femminicidio, di un intervento sulle nuove generazioni, dai cui disagi spesso nascono molti degli episodi di cronaca recentemente registrati.
Nel nostro Paese se ne parlò nel piano antiviolenza del 2015, ma senza mai ragionare sull’obbligatorietà della messa in atto, e il tutto restò sulla carta.
Quella varata dalla Spagna è invece una road map rigida che, se funziona, potrà fare da apripista ad attuazioni analoghe, ci auguriamo anche nel nostro Paese.
Perché come ricordava l'attenta Giusi Fasano, appena qualche giorno fa dalle colonne del Corriere della Sera, se con 32 donne morte da inizio anno il femminicidio rappresenta per la Spagna una delle peggiori piaghe sociali da combattere, con le 45 morti registrate nel medesimo periodo in Italia tutti ci chiediamo cosa aspetti il nostro Paese ad agire, e a farlo sul serio".
Francesca Sanna - Cagliari
***********************************
Potete inviare le vostre lettere e segnalazioni a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.
(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che denunciano disservizi o anomalie; non necessariamente ne condivide il contenuto riportato dai lettori che si assumono la responsabilità di quanto scrivono)