Pubblichiamo oggi la riflessione di un lettore di Tratalias, costretto alla dialisi, sulla sanità "virtuosa" dell'Isola, che ha per fortuna molti esempi di cui, a suo avviso, bisogna fare tesoro.

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"Gentile Redazione,

è notizia di non molti giorni fa l'intervento, effettuato all'ospedale San Francesco di Nuoro, per impiantare il pacemaker più piccolo del mondo.

Quello che credo è che, per dare una mano alla Sanità e in particolare a quella sarda, proprio da qui occorra partire, per dare nuove prospettive a quest'Isola che chiede, sta chiedendo, di non sentirsi ancora più isolata di quanto già non sia.

Un'isola in cui la gente chiede di essere trattata con dignità, soprattutto quando si tratta di persone deboli, quelle malate, che altro non desiderano se non essere curate secondo un criterio e diritto di umanità e sicurezza, che troppo spesso lascia a desiderare.

Sono troppe, ormai, le promesse seguite da una marea di delusioni nell'ambito del nostro sistema sanitario!

L'ospedale San Francesco è dunque, in questo senso, un esempio di quanto la Sardegna possa offrire.

Parlo però anche dell'ospedale Sirai di Carbonia, attrezzato con sale operatorie di ultima generazione, e con un reparto dialisi che offre ai pazienti, noi pazienti perché sono uno di loro, la dialisi notturna - secondo centro in Italia - di 8 ore con un particolare protocollo che, dati alla mano, migliora la vita del paziente in modo più che sensibile.

Grazie dell'attenzione".

Gianluca Lindiri - Tratalias

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