“Cara Unione,

sono una vostra lettrice residente all'estero ormai da più di 15 anni.

Sono ormai tanti anni che (per fortuna) non ho accesso alla tv italiana e la mia principale fonte di informazione per le notizie italiane sono i giornali online.

Con mio grande stupore, nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere la vostra notizia circa la “gag” andata in onda su Striscia la Notizia.

Capisco che i sardi che vivono stabilmente in Sardegna sono appena 1 milione e mezzo e, di conseguenza, ‘chissenefrega’ se decidono di boicottare Striscia la Notizia. Capisco anche che la Sardegna è territorio italiano solamente da giugno a settembre mentre poi rimane quell'isola lontana abitata da pecore, capre e pastori, ma questo triste siparietto mi ha lasciata molto sconcertata.

Stiamo vivendo un’epoca in cui dopo tante battaglie finalmente si sta cercando di mettere fine alla discriminazione per colore di pelle, sesso, religione, preferenze sessuali e provenienza. Ora mi chiedo se una tv nazionale può permettersi di mandare in onda in prima serata tale mostruosità.

Mi chiedo anche come sia possibile che nessun giornale nazionale, salvo mie sviste, abbia ancora portato a conoscenza dei propri lettori cosa ancora viene mandato in onda in Italia.

Probabilmente per la maggior parte delle persone è ancora accettabile fare ironia su determinati stereotipi ma vi assicuro che nel Paese che mi ospita ciò avrebbe comportato il licenziamento dei conduttori e lo stop del programma.

Con mio grande rammarico mi rendo conto che la strada per l'uguaglianza e la fine delle discriminazioni in Italia è ancora molto lunga.

Grazie dell'attenzione”.

Mariangela Nonnis

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