“Cara Unione,

da qualche tempo mi sono trasferito, e rifugiato, nel Goceano, impossibilitato dagli affitti esorbitanti del nord Sardegna.

Osservando la zona di Anela, Bono, Bultei e confrontandola con altre più fortunate ma non certo più belle in Sardegna, si nota immediatamente che questa faccia parte di quelle totalmente infruttifere, prive di qualsivoglia servizio per il visitatore. 

Nessun punto informazione, nessuna guida, nessun bagno disponibile: un patrimonio naturale soprattutto boschivo e forestale oltre che storico, neanche minimamente utilizzato per tentare un rilancio di queste zone.

La pastorizia e l'agricoltura sono sì, la base fondante e imprescindibile del Goceano e della Sardegna intera, ma non possiamo dimenticare che l'economia circola anche e soprattutto per altre vie. 

Sono necessari interventi mirati per le zone a rischio spopolamento, mirati all'accrescimento del benessere del povero, non all'ingrasso del ricco.

Non costruendo strutture immense inutilizzate o addirittura mai aperte, come i campi da tennis, l'ippodromo, l'ospedaletto, la piscina; tutte entro un raggio di 5km dalle terme naturali di S.Saturnino. Ma rilanciando ciò che, dono della natura, già è presente, dando la possibilità ai giovani di queste zone di restare a lavorare, di costruire, di crescere.

Regalando un'alternativa alla fuga dal paese".

E.V.

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