"Cara Unione,

sono un padre separato e disoccupato di Nuoro.

Preso dall'orgoglio di provare anche stavolta a farcela da solo non avevo preso in considerazione gli aiuti del governo, ma poi la cosa era diventata molto difficile.

Il materiale didattico e il cibo in quei tre mesi di clausura erano necessari, ma quello che avevo messo da parte era finito e le bollette si accumulavano.

Ho fatto la domanda degli aiuti perché ne avevamo bisogno, ma erroneamente e a mia insaputa la Postepay che avevo dato era stata bloccata per un debito di 0,26 centesimi. Questo aveva bloccato la pratica ma mi avevano garantito che in tempi lunghi avrebbero risolto, ovviamente avevo dato un nuovo codice iban.

Sono passati 40 giorni dall'ultimo messaggio mandatomi dall'addetto che nel Comune di Nuoro gestisce le pratiche e ancora nulla.

Scopro oggi che il meccanismo è a livelli di medioevo, se uno sbaglia un codice iban blocca la sua pratica e anche quella di chi concorre al bonus perché sono suddivisi per scaglioni.

Intanto le bollette sono più che scadute, il cibo sta finendo, e gli aiuti degli amici e degli affetti più cari (meno male che ci sono) non possono esserci in eterno.

Non c'è lavoro, non abbiamo garanzie e ovviamente non è colpa di chi più che inoltrare la pratica altro non può fare ma...non si può vivere in questo modo.

Grazie"

Gianluca - Nuoro

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