“Cara Unione,

dopo i rincari stellari relativi a benzina e gasolio, con lo spauracchio che serpeggia nell’Isola per l’annunciato sciopero degli autotrasportatori, leggo oggi in una nota Adiconsum che la Sardegna vanta anche per la pasta il negativo primato dei prezzi più alti d’Italia.

In base ai dati del Mise, a Cagliari la quotazione massima della pasta di semola di grano duro raggiunge il record di 4,7 euro al kg (1,95 euro il prezzo medio) piazzando la città sarda in testa alla classifica delle province italiane dove la pasta costa di più. Sassari si piazza al secondo posto, con un prezzo massimo di 3,35 euro al kg (1,80 il prezzo medio).

Listini molto diversi rispetto a quelli delle altre città italiane: basti pensare che a Messina il prezzo di un kg di pasta non supera il massimo di 1,86 euro (1,21 il prezzo medio), 2,07 euro il prezzo massimo a Siracusa.

Mi chiedo perché, ancora una volta, i cittadini sardi debbano essere penalizzati rispetto al resto d’Italia sul fronte dei prezzi al dettaglio. Mi auguro che chi di dovere si attivi per evitare fenomeni speculativi, ancora più temibili in un periodo già gravato dall’emergenza sanitaria e dall’emergenza legata alla guerra in Ucraina”.

Pinuccia Salis 

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