"Cara Unione,

Vi scrivo per segnalare un fatto di cui siete ampiamente al corrente ma che comunque mi sta lasciando completamente senza parole, e a cui non mi sembra che sia stata data una sufficiente copertura sui giornali. Io, sarda, vivo in Inghilterra da diversi anni, e qui le vaccinazioni per il Covid stanno andando piuttosto spedite. I miei genitori, di 77 e 73 anni, sono in Sardegna, dove come si sa le vaccinazioni stanno procedendo a velocità glaciale. La solita disorganizzazione, poche dosi, insomma, niente di particolarmente sorprendente.

Quello che però non riesco a capire è come mai, invece di dare la priorità alle persone che hanno più probabilità di finire in ospedale - e morire - in Sardegna si stiano vaccinando a tappeto altre categorie di lavoratori.

Dopo la polemica delle vaccinazioni a dipendenti della Regione, mi informano amici nell'Isola che sono stati convocati dipendenti dell'Inail e veterinari. Entrambe categorie che non devono necessariamente entrare a stretto contatto con persone dato che i primi ispezionano macchinari e attrezzature, i secondi curano animali. E che in ogni caso sono in una fascia di età che li espone a conseguenze molto minori.

Leggo su L'Unione Sarda che i dati della Fondazione Gimbe dicono che quelli nella categoria 'Altro' nella fascia di età 16-69 anni hanno ricevuto 21,450 dosi, 9.2% del totale. Anche se il numero è più alto del nazionale (8.7%), leggo altrove che questo corrisponde a circa 800,000 dosi, un numero più del totale delle dosi somministrate alle persone nella fascia di età 70-79. Quindi probabilmente non solo un problema della Sardegna. Capisco che la pausa nella somministrazione di AstraZeneca agli over 60 possa aver influito su questi numeri, e che l'iscrizione delle persone nella fascia 79-77 sia appena cominciata, ma allora perché non si fermano le prime vaccinazioni alle altre categorie? Perché in Sardegna le prime dosi adesso non vengono somministrate solo alle categorie più fragili, che sono le persone il cui contagio grava maggiormente sul sistema sanitario? Quante altre categorie di lavoratori saranno introdotte, togliendo il posto - e i giorni di vita - a tante persone? Quanto altro tempo di vita vera - senza terrore e con qualche contatto umano - si deve ancora rubare a queste persone, tempo reso ancora più prezioso dal numero minore di anni che restano davanti a coloro di questa fascia di età?

Grazie per l'attenzione".

Manuela

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