"Il sostegno quasi plebiscitario a Draghi, e il logorio della politica moderna"
"Il timore è che Draghi, finita questa parentesi, lascerà senza rimpianti lo spazio ai professionisti dalle facili promesse e memoria corta"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Cara Unione,
ogni Governo dovrebbe nascere, di norma, dopo regolari elezioni, con l'accordo tra tutti i partiti politici. Ma ci possono essere eccezioni, come quella che stiamo vivendo: sospensione delle normali procedure e ricorso ad una persona estranea alla politica, ricca di competenza e affidabile per autorevolezza e serietà.
Riponiamo, quindi, le nostre speranze in Draghi, con l'accortezza che in ogni caso non possiamo pretendere che ci riporti subito in un Rinascimento in salsa araba. Ci accontenteremmo di poterci disintossicare dal dilettantismo degli ultimi anni e poter poi ripartire, si spera, con elezioni dalle quali nasca un Governo di normali capacità creative.
Intanto il Presidente incaricato incassa un sostegno quasi plebiscitario. Basti dire che perfino Salvini, contro ogni previsione, non gli ha ancora intimato di lasciare la poltrona e tornarsene a casa.
Ma il timore è che anche il mite Draghi non tarderà ad essere investito, considerati i compagni di cordata, a soffrire il logorio della politica moderna e, finita questa parentesi, lascerà senza rimpianti lo spazio ai professionisti dalle facili promesse e memoria corta.
Conosciamo bene le espressioni care alla curia parlamentare: lavoreremo solo per il bene del Paese, con un Governo forte, per attuare riforme epocali, come abbassare le tasse, ridurre il costo del lavoro e la disoccupazione, abbattere il debito pubblico e l'evasione fiscale, ammodernare il sistema pensionistico (quota 90?), abolire la corsa alle poltrone e la giustizia a orologeria. Già sentito?
Per farla breve, ripartiremo da dove siamo rimasti al gennaio 2021, con una sola consolazione: un Governo e un Parlamento verbosi, litigiosi e inutili ma, grazie a Dio, eletti dal popolo".
Aldo Frau
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