"Cara Unione,

ho letto le lettere, precedentemente pubblicate, sul reddito di cittadinanza. E mi associo: questo strumento ha restituito un po' di dignità anche a me.

Sono d'origine polacca, ma cittadina italiana dal lontano 1987. Cittadinanza, peraltro, che mi è stata concessa con tanto di giuramento, da parte mia, di fedeltà alla Repubblica italiana. Cosa che mi ha fatto commuovere.

Ho sempre lavorato svolgendo mansioni di segretaria di studio legale, prima, e di impiegata dell'ufficio import-export di un importante cartiera nella Lucchesia in Toscana, passando gli ultimi quindici anni con contratti a tempo determinato. Evidentemente ho pagato sempre le tasse.

Da circa cinque anni, per casualità della vita, sono residente a Brindisi. Me la sono vista veramente brutta e sono stata costretta a svolgere i lavori più umili, in nero e per giunta sottopagati.

Potete ben capire il disagio che ho provato in tutti i sensi. Sotto il profilo economico ma anche quello dell'offesa della mia dignità personale quando, avendo 50 anni, mi sono trovata in difficoltà di trovare un lavoro adeguato alle mie capacità e dovendo chiedere in alcuni momenti aiuto anche agli amici dopo quasi trent'anni di contributi (con qualche intervallo per maternità).

Purtroppo fino ad ora il Centro per l'impiego non è passato ancora alla famosa fase 2, figuriamoci a quella successiva.

Quello che mi domando è: si parla tanto del lavoro per i giovani, ma le persone di 40 o 50 anni siamo sicuri che siano già vecchie? E se sì, perché non ci mandano direttamente in pensione?

Nella nostra bella Italia non riusciamo ad utilizzare al meglio le risorse perdendoci spesso in particolarismi di interesse politico individuale e dispute se dare o no il voto ai ragazzini! Assurdo.

Rimango comunque fiduciosa, dovrà prevalere il buon senso comune e altruista, l'amore vero della patria ed il senso civico per sconfessare lo stereotipo del 'solito furbetto italiano' che poi alla fine non porta a nessun futuro.

Grazie dell'attenzione. Rispettosamente".

Malgorzata G.

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