Cara Unione,

scrivo per segnalare l’ennesimo disagio sui treni della Sardegna. Ancora una volta mi sono ritrovata a viaggiare in piedi.

Partenza da Olbia, appena arriviamo a San Gavino ci costringono a cambiare treno senza darci una motivazione. Così devo viaggiare in piedi, come tanti altri. Tutti attaccati.

Anziani che non possono sedersi e neanche reggersi a qualcosa, alla prima frenata del treno rischiamo tutti di cadere uno addosso all’altro e farci male.

La sicurezza prima di tutto, non possiamo aspettare che succedano le disgrazie per migliorare e cambiare le cose. Forse si potrebbero aggiungere frequenze, forse si potrebbero aggiungere vagoni, forse si potrebbe evitare di far comprare il biglietto a tutte quelle persone che a ogni fermata devono pregare che il treno sia vuoto.

Perché qua la situazione è ingestibile, non possiamo andare avanti così. Perché io vorrei sedermi sul sedile, non sulla mia valigia.

Maria Grazia

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