"Cara Unione,

ho settantadue anni, sono vedova da cinque e purtroppo senza figli, diabetica e cardiopatica da oltre dieci anni. Vivo a Santa Teresa Gallura e vengo seguita dal servizio di diabetologia di Olbia.

Fino a un anno fa usavo l'insulina lantus che ritiravo presso la farmacia del mio paese a cento metri da casa, ma visto che i risultati non erano buoni, poco prima del Covid il diabetologo mi ha dato un'altra medicina che si chiama xultop che mi ha portato subito un grande beneficio, ma si può ritirare solo nella farmacia dell'ospedale nuovo di Olbia.

Io purtroppo non ho la patente (guidava il mio povero marito) e quindi sono costretta a prendere la corriera ogni due mesi per ritirare questa medicina ad Olbia, distante sessanta chilometri da Santa Teresa.

La mia odissea inizia alle 9,30 quando raggiungo la fermata del bus ARST che mi porterà ad Olbia alle 11,30, dopo due ore di curve e quaranta fermate. Una volta arrivata sono costretta a prendere un taxi per raggiungere l'ospedale nuovo e mettermi in fila in attesa del mio turno. Quando tutto va bene me la sbrigo in un'oretta. Poi il tempo di misurarmi la glicemia, mangiare il pasto che mi sono portata da casa e quindi riprendo il taxi fino alla fermata dell'autobus per fare rientro in paese alle 16,30 veramente affaticata.

Ora mi chiedo: è mai possibile che una donna non più giovane e non più in salute come me debba fare tutto questo per ritirare una medicina necessaria?

Da un anno sento dire al telegiornale che le persone devono evitare file e i mezzi pubblici, ed io ho tanta paura di ammalarmi perché alcune persone che conoscevo sono finite intubate. Il mio diabetologo mi continua a ripetere che a breve potrò ritirare anche xultop nella farmacia sotto casa, ma dopo otto mesi io ormai non gli credo più tanto. Quanto devo ancora aspettare per avere quello che mi spetterebbe di diritto? Chissà quante altre persone vivono la mia stessa difficoltà. Alcuni conoscenti mi hanno detto di rivolgermi al Tribunale del malato, aiutandomi a scrivere questa lettera al giornale per denunciare così questa grande ingiustizia, nella speranza che chi ci amministra prenda subito provvedimenti".

M.O. - Santa Teresa Gallura

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