«Cara Unione,

ho accompagnato mia moglie ad Arezzo da Cagliari, per poter sostenere la prova orale per il concorso pubblico della classe di concorso primaria sostegno, per i posti riservati alla Sardegna. Abbiamo una bambina di 8 anni e non avendo nessuno a cui lasciarla, l'abbiamo portata con noi. La Sardegna insieme all'Emilia Romagna per questo concorso è stata accorpata alla Toscana e questa è la prima follia.

Ci siamo imbarcati a Olbia per Livorno la sera del primo maggio. Arezzo si trova a circa 170 km da Livorno e circa 210 km da Civitavecchia, la distanza tra Pisa aeroporto o Roma aeroporto è più o meno simile. Nel caso di mia moglie, per la prova doveva presentarsi alle 15 in una scuola di Arezzo per il sorteggio della traccia della lezione simulata da presentare il giorno successivo (ciascun candidato ha estratto una traccia con una tematica precisa da sviluppare). Il giorno successivo ci si doveva presentare sempre nella stessa scuola alle ore 15, dove si attendeva il proprio turno (nel caso di mia moglie dalle 15 è stata ascoltata dalle 18.30 alle 19.00).

Arezzo non è il luogo più comodo né il più economico da raggiungere dalla Sardegna, ma soprattutto, e questa è la seconda follia, per effettuare un concorso pubblico per i posti disponibili in Sardegna. Per gli orari indicati nella convocazione e l'incertezza sui tempi di svolgimento della prova orale, siamo stati costretti a raggiungere la Toscana un giorno prima e rientrare due giorni dopo.

Ricordo che a questi concorsi partecipano persone con contratti precari e saltuari e le spese per una simile trasferta sono state ingenti.

Tutto questo accade nel silenzio della politica regionale, che si è limitata ad alcuni post o qualche dichiarazione alla stampa, e niente più.

La mia indignazione non è solo per questa follia organizzativa, ma per l'ennesima grande ingiustizia per i sardi. Tante donne hanno dovuto rinunciare, alcune in allattamento o perché impossibilitate economicamente. Mia moglie inoltre dovrebbe tornare il 3 e 4 luglio in Toscana (Massa, MC) per la prova orale del concorso per la classe di concorsi sostegno infanzia, a cui sicuramente dovrà rinunciare per le impossibili spese di viaggio e pernottamento da sostenere in piena stagione estiva.

Alla faccia di chi doveva scrivere una nuova pagina della Sardegna, che invece è stato e sta in silenzio nonostante i numerosi appelli di alcuni sindacati.

Sarebbe stato possibile anche solo immaginare una situazione contraria? Immaginiamo di far spostare i candidati della Toscana e dell'Emilia Romagna in Sardegna in centri sparsi della Sardegna ad esempio al rinomato Liceo Scientifico di Sorgono, cosa avrebbero detto i politici emiliani o quelli toscani? E i partecipanti da quelle regioni cosa avrebbero fatto?

Le spese e il tempo per partecipare al concorso sono paragonabili a quelle sostenute da noi sardi?

Cordiali saluti».

Pier Franco Cattina

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