«Cara Unione,

l’associazionismo sardo nel mondo e la parte di essa rappresentata nella Consulta regionale dell’emigrazione sarda ha appreso con grande stupore le notizie della stampa locale secondo le quali la compagnia aerea vincitrice dell’assegnazione delle tratte in continuità territoriale con la Sardegna a favore dei residenti, Aeroitalia, avrebbe preso l’iniziativa di estendere tali agevolazioni ai non residenti nati in Sardegna a condizione che siano iscritti a qualche associazione di sardi della Penisola previa presentazione della relativa tessera regolarmente pagata.

Di questo disappunto si fa interprete Domenico Scala, Vice presidente Vicario della Consulta regionale dell’emigrazione della Regione Sardegna, il quale dopo aver sottolineato che ciascuna compagnia aerea, in ragione della sua natura privatistica, ha sicuramente la libertà di far salire sul proprio vettore chiunque ritenga gradito, e che merita sicuramente plauso che il vantaggio offerto ai residenti si possa estendere anche ai nati in Sardegna che non vi risiedano più, osserva invece che creano perplessità le modalità con cui si sia potuta configurare codesta agevolazione. Infatti, crea sorpresa che per usufruirne sia sufficiente la produzione di un documento, la tessera di iscrizione a un circolo sardo in Italia, per accedere a un beneficio creato con procedura e capitale pubblico, che esigerebbe invece la presentazione di un più appropriato documento anagrafico di attestazione di identità e di status.

In secondo luogo, la limitazione del beneficio agli iscritti delle associazioni dei sardi in Italia e non, per esempio, a sindacati, partiti politici, associazioni religiose o sportive e culturali cui i nati in Sardegna fossero soci, si porrebbe come una discriminazione arbitraria nei confronti dell’associazionismo in generale e delle libere scelte dei sardi in questo ambito in particolare. Non solo, ma siccome interessati al beneficio potrebbero essere anche i sardi emigrati all’estero nati in Sardegna non residenti, non si comprende per quale ragione non dovrebbero usufruire dei medesimi vantaggi posto che il più delle volte un biglietto aereo da Roma o Milano per la Sardegna in alta stagione non in continuità territoriale costa quasi la tratta che è stata pagata dalla destinazione estera a quelle città.

Infine, se è vero quanto è stato dichiarato alla stampa da parte dei nati in Sardegna e residenti in Italia, e cioè che per trattare queste agevolazioni occorre rivolgersi a specifiche agenzie di viaggio, ci si domanda se non sembri configurarsi questo privilegio come una violazione delle leggi della concorrenza, posto che creerebbe ingiustificati vantaggi economici a favore di alcuni piuttosto che di altri.

In definitiva, si ricorda che il mondo organizzato dell’emigrazione sarda nel mondo da quando è stata introdotta la continuità territoriale chiede che sia estesa a tutti i sardi residenti in Italia e all’estero, studiando nel contempo soluzioni per estenderla anche ai discendenti non necessariamente nati nell’isola. Senza questa apertura alla Sardegna più vasta (ma nei nostri intendimenti si dovrebbe facilitare tale agevolazione a tutti i non sardi che vorrebbero semplicemente visitare l’isola o trascorrervi brevi soggiorni) sarebbero privi di senso tutti i discorsi e gli interventi che al momento si fanno sul ripopolamento della Sardegna, il rientro dei cervelli, l’attrazione delle intelligenze funzionali allo sviluppo o il turismo delle radici, tutti temi sui quali la Regione incomincia a fare investimenti, ma quando ci si trova davanti al caso concreto non assumersi responsabilità pare costituisca la regola di comportamento della classe dirigente isolana».

Domenico Scala, Vice presidente Vicario della Consulta regionale dell’emigrazione in Sardegna

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