«Cara Unione,

premetto che sono nativo di Olbia, e vivo per motivi di lavoro in Emilia da tanti anni.

A seguito del decesso di mio padre, ho ereditato a Olbia alcuni appartamenti, tra cui uno in viale Aldo Moro.
Acquistato negli anni ‘70 da mio padre ed essendo stato sempre disabitato, tre anni fa ho proceduto alla ristrutturazione.
A questo punto sono iniziati i guai: la società Abbanoa mi ha comunicato che il contatore, essendo piuttosto datato e non corrispondendo più ai parametri, andava sostituito.

Non sto nemmeno a sottolineare il quantitativo di scartoffie richieste per effettuare l’operazione (testamento, visure catastali etc) e dei tempi di attesa persi negli uffici per consegnare la modulistica.

A sei mesi dalla mia richiesta, in data 3 ottobre 2022, è arrivato il tecnico che, dopo aver rilevato un consumo di 1015 metri cubi nel vecchio contatore (consumo che ho provveduto a fotografare), e premettendo che non ho mai ricevuto né letture precedenti né, ovviamente, fatture di consumi, ha proceduto con la sostituzione.
In data 16.02.2023 mi arriva quindi una fattura di oltre 6500 metri cubi consumati misteriosamente in una casa vuota per un totale di euro 27.649,50 da pagare, con decorrenza dal lontano anno 2013.
Ho contattato immediatamente l'ufficio clienti che mi ha informato che non erano in grado di fornirmi dati, letture e motivazioni della fattura e mi ha consigliato di inviare una eventuale  richiesta di scorporo della cifra in essere.
Stanco dei tempi biblici e delle fantasmagoriche scuse addotte ho denunciato il tutto al locale Commissariato allegando la documentazione alla Procura della Repubblica di Tempio e affidando il tutto a un legale.

Concludo con le constatazioni del legale, e cioè che nemmeno un grosso albergo accumulerebbe dei consumi di acqua tali, e che i crediti avanzati da Abbanoa sono di fatto inesigibili come sancito da una delibera ARERA del 2020 (legge di bilancio n.160 del 2019) in quanto antecedenti a due anni e mai richiesti tramite letture e relativo invio di fatture.

Mi chiedo come sia possibile tutto ciò.

Grazie dell’attenzione».

U. A.

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