«Cara Unione,

scrivo queste righe per segnalare quanto accaduto, a me e alla mia famiglia, nei giorni scorsi a Cagliari. Un tentativo di truffa ed estorsione, fortunatamente sventato, ai danni di mia mamma anziana.

La tecnica è sempre quella del “finto carabiniere”: prima la chiamata, poi delle persone che si presentano a casa come militari, avvocati o impiegati di banca. Persone che, ogni volta, conoscono però moltissimo di noi compresi numeri di telefono fissi e cellulari, nomi, episodi etc.

La tattica, come abbiamo avuto modo di capire, è dunque prima di tutto allontanare con scuse molto plausibili i conviventi dall'anziano per poter comunicare con quest'ultimo senza intoppi. E allo scopo vengono usate varie scuse come incidenti, arresti, etc. La finalità? Estorcere denaro e gioielli.

Durante la telefonata i malintenzionati si trovano sempre nei pressi della casa dell'anziano per potervi poi fare irruzione e prendere quello richiesto.

Bene, dopo quanto a noi accaduto ho voluto scrivere queste poche righe per invitare tutti, ma soprattutto gli anziani, a prestare la massima attenzione.

Diffidate sempre, accertatevi dell’identità delle persone che fate entrare in casa. E chiamate subito il parente che hanno nominato per riferire della telefonata ricevuta.

Come abbiamo avuto modo di apprendere molti casi di questo tipo si stanno verificando in città, fate attenzione».

Lettera firmata (*)

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